Human Cooperation, il 25 gennaio un convegno a Milano

Il 25 gennaio, alle ore 10.30, presso l’Auditorium San Fedele di Milano, avrà luogo l’Engagement meeting “Human Cooperation nella vita dell’azienda - Prospettive convergenti tra generazioni, imprese e terzo settore”. Tema centrale dell'evento promosso da Aggiornamenti Sociali e Valore D (la prima associazione di grandi imprese creata in Italia nel 2009 per sostenere la leadership femminile in azienda) è la Human Cooperation: si tratta della proposta di una nuova cultura aziendale, attenta ai bisogni e alla valorizzazione del talento di ognuno, in cui il dialogo e la cooperazione  tra generi e generazioni crea una maggiore consapevolezza della professionalità propria e altrui, producendo una naturale apertura verso la collaborazione e un clima di ben-essere aziendale, ispirato anche alle esperienze del terzo settore.


I relatori
L’incontro sarà aperto da Anna Zattoni, Direttore Generale di Valore D, e darà spazio anche al ruolo del terzo settore, spesso ancora ai margini del welfare sussidiario, che può dare un contributo fondamentale al processo di cambiamento, costruendo insieme ad istituzioni e imprese una di rete di servizi e best practice per un maggiore ben-essere organizzativo.

Ne parleranno, offrendo anche una comparazione internazionale: il professor Alessandro Rosina (Ordinario di Demografia - Università Cattolica di Milano), come studioso di demografia e attento osservatore dei millennials; la professoressa Stefanie Clemen (Docente di Diversity Management presso l’Università di Colonia), per illustrare la prospettiva tedesca su human cooperation e welfare; l’onorevole Edoardo Patriarca (Commissione Affari Sociali - Camera dei Deputati), sulla prospettiva di collaborazione impresa-terzo settore che sarà introdotta dalla riforma del terzo settore.

Il dibattito, moderato da Giacomo Costa SJ, Direttore di Aggiornamenti Sociali, sarà arricchito dal contributo di Mario di Loreto, Group Value Director di Telecom Italia, e Nicola Pelà, Group Human Resoruces Director di Luxottica.


La sfida per le aziende: far dialogare generazioni e generi
Una delle sfide più grandi che in questo momento le organizzazioni si trovano ad affrontare è la piena valorizzazione di donne e giovani come talenti.

Le prime sono ancora troppo assenti dal mercato del lavoro: faticano ad entrarci, stentano a compiervi un percorso di crescita e in un’alta percentuale ne escono alla nascita del primo figlio. Gli ostacoli principali risiedono negli stereotipi che influenzano la scelta del percorso di studi, nei bias presenti nei processi di promozione e retribuzione e nella complessità di conciliare il ruolo professionale con quello personale e sociale di madre. 

I secondi si affacciano al mondo del lavoro con aspettative e motivazioni diverse da quelle delle generazioni precedenti - aspirazioni, capacità d’azione e possibilità di crescita rivestono per loro un ruolo prioritario - e nel contesto di un’organizzazione tradizionale le loro esigenze non sempre trovano una piena comprensione e delle risposte adeguate.

L’altro obiettivo è la promozione di una cultura organizzativa aziendale legata al ben-essere delle persone.


Una risposta che nasce da prospettive convergenti tra generazioni, imprese e terzo settore
La Human Cooperation poggia sull'assunto della maggiore freschezza e apertura mentale delle nuove generazioni, quindi una migliore capacità di cooperare. Per Valore D è fondamentale comprendere/favorire la possibilità di collaborazione tra generazioni di donne diverse in azienda e anche tra generi. Emerge dalle stesse associate di Valore D che la cultura femminile delle 40/50enni è diversa rispetto a quella delle più giovani che forse non hanno sperimentato il "soffitto di cristallo" e per questo hanno una maggiore apertura e freschezza.

Lo scenario che sarà presentato metterà a confronto i dati delle ricerche internazionali (es. Deloitte, EUROSTAT) e italiane (Istat, Censis, Rapporto Giovani Ist. Toniolo) evidenziando le caratteristiche e l’atteggiamento dei millennials con focus anche sulle giovani donne in relazione alla loro presenza in azienda, nel terzo settore e nel  mondo delle start up.

Punto centrale sarà  la comparazione tra le aspirazioni e i comportamenti della nuova generazione, le condizioni del mercato del lavoro italiano (ad esempio diverso rispetto a quello tedesco) e la situazione legislativa.

Diventa rilevante l’atteggiamento del management aziendale verso le diverse generazioni e i generi e le politiche di diversity management più o meno efficaci. La risposta può nascere dalla capacità innovativa dei millennials e delle giovani donne, dalla nuova visione della leadership dei giovani e può aiutare le aziende a rinnovarsi uscendo dall’impasse della crisi economica.
 

Linee di azione per la call to action di Valore D e Aggiornamenti Sociali alla Human Cooperation
Questo nuovo tipo di cultura aziendale può nascere promuovendo:

1. Un nuovo modello di leadership che sia improntata a perseguire il benessere e la crescita personale e della società andando incontro alle aspirazioni dei millennials
2. Un dialogo intergenerazionale perché la mentorship è essenziale per navigare nella complessità di un posto di lavoro
3. La maggiore apertura delle imprese al terzo settore per la sua capacità di attivare forme di collaborazione sia all’interno dell’organizzazione che della collettività.

L'appuntamento è per le ore 10.30 di lunedì 25 gennaio all'Auditorium San Fedele (Via Hoepli 3/b, Milano). La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione attraverso l’apposito form. Per ulteriori informazioni: Heritage House fabio.moroni@heritage-house.eu

13/01/2016
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