È in corso di svolgimento a Marrakech, e durerà fino a domani, la conferenza per l'approvazione del patto sulle migrazioni proposto dalle Nazioni Unite, il cosiddetto Global Compact, frutto di due anni di lavoro.
Il Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, questo il titolo completo del documento, non è vincolante per chi lo firmerà, a differenze ad esempio delle Convenzioni o dei Trattati, ma traccia una strada innovativa: la gestione effettivamente multilaterale e globale della sfida epocale delle migrazioni.
Il governo italiano, dopo avere annunciato alcuni mesi fa la propria adesione, nelle scorse settimane ha comunicato di non voler firmare il Global Compact, mentre ha aderito al Patto sui rifugiati [aggiornamento del 18/12]. Alcuni Paesi stanno definendo in queste ore la propria posizione ma sembra già sicuro che tra i non firmatari vi saranno Stati Uniti, Australia e diversi Stati dell'Europa dell'Est noti per le loro politiche di chiusura verso i migranti, come Polonia e Ungheria.
Molto favorevole, invece, è la posizione del Vaticano, che ha partecipato fin dall'inizio al percorso di elaborazione del documento, su impulso di papa Francesco e attraverso il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, in particolare la sezione Migranti & Rifugiati.
Ai contenuti del Global Compact, e soprattutto al metodo seguito per la sua elaborazione, è dedicato un editoriale di
Aggiornamenti Sociali di alcuni mesi fa, firmato da Giacomo Costa SJ,
Migranti: pensare localmente e agire (anche) globalmente. Il 6 dicembre, inoltre, è stato diffuso dalla sezione Migranti & Rifugiati un comunicato stampa che riportiamo di seguito integralmente.
L'adozione del Global Compact sulle migrazioni
La conferenza intergovernativa per l’adozione del Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare (GCM) si terrà a Marrakech, Marocco, il 10 e 11 dicembre 2018. La Santa Sede si unirà a molti altri governi del mondo per celebrare l’adozione di questo patto, il primo accordo internazionale sulla migrazione a livello complessivo. Il mese scorso, a New York, la terza commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato il Patto globale sui rifugiati (GCR).
La Santa Sede ha partecipato al processo sin dal suo inizio, dando attuazione alle indicazioni di Papa Francesco, espresse in modo semplice ed efficace con quattro verbi:
accogliere, proteggere, promuovere e integrare. La Sezione Migranti e Rifugiati ha sviluppato questi quattro verbi in
20 Punti d’azione che vogliono contribuire alla programmazione e valutazione delle azioni pastorali. Tali punti sono stati il nocciolo del contributo ufficiale della Santa Sede alle consultazioni del 2017 e ai negoziati del 2018. Oggi siamo felici di constatare che molti dei princìpi e delle misure elencati nei 20 Punti sono stati inclusi nel testo finale dei Patti, e in particolare in 15 dei 23 Obiettivi del GCM.
Il GCM è un accordo non vincolante. Non è una convenzione o un trattato. Esso si propone di suggerire azioni tese ad assicurare alcuni valori universali: salvare vite umane, prevenire il traffico e la tratta, fornire informazioni accurate, facilitare politiche di selezione giuste, ridurre le vulnerabilità nella migrazione, gestire in modo efficace i confini, investire nello sviluppo di competenze. Una lista di buone pratiche e proposte accompagna ogni obiettivo. Tra questi, si trovano iniziative come offrire istruzione e formazione, aprire corridoi umanitari, accompagnare i migranti nei paesi di transito e promuovere l’incontro interculturale per favorire l’integrazione nei paesi d’arrivo.
Il GCM è il prodotto di due anni di consultazioni e negoziati. È stato un importante esempio di multilateralismo – l’unico approccio che, a parere di molti, potrà far fronte ai grandi problemi che affliggono l’umanità.
Il GCM si struttura come una lista di proposte che gli Stati (e le altre parti coinvolte) possono scegliere di attuare internamente, bilateralmente e anche regionalmente, a seconda delle loro circostanze particolari e dei loro bisogni. Quindi, le politiche efficaci e le buone pratiche degli Stati, di gruppi regionali e religiosi, e di altre organizzazioni, sono raccolte in un singolo documento che fornisce una piattaforma comune e un punto di riferimento per l’intera comunità internazionale. Una maggiore cooperazione e la condivisione di responsabilità sono temi importanti che accomunano entrambi i Patti globali.
La Santa Sede, pur manifestando la propria soddisfazione per il Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, esprime riserve e commenti riguardo ad alcuni riferimenti che contengono terminologia, princìpi e linee guida che non sono né parte del linguaggio concordato a livello internazionale, né in linea con la dottrina cattolica, come i riferimenti a documenti che suggeriscono il cosiddetto Pacchetto di servizi minimi iniziali (MISP), servizi sanitari legati alla salute sessuale e riproduttiva (incluso l’aborto) e l’agenda LGBT.
Nonostante questo, accogliamo con speranza l’adozione del GCM a Marrakech, e del GCR a New York. La Chiesa può fare molto nell’area vasta e complessa della mobilità umana, e si propone di farlo con un approccio integrale (spirituale e materiale) nell’accoglienza, protezione, promozione e integrazione dei migranti più vulnerabili.
Anche nei paesi che hanno scelto di non aderire al GCM, la Chiesa continuerà ad attuare i quattro verbi, suggerendo opzioni e prassi che possano aiutare a soddisfare i bisogni di quelli che sono appena arrivati, e di quanti, pur risiedendo da diverso tempo in un altro paese, sono in una condizione di vulnerabilità. L’obiettivo ultimo è, naturalmente, lo sviluppo umano integrale di tutti: migranti, rifugiati, la loro comunità di origine e la comunità che li accoglie.
Il video della sezione M&R che spiega e illustra i quattro verbi ora ha un nuovo finale, che esprime le speranze di Papa Francesco per il GCM. Speriamo che questo aggiornamento mediatico vi possa essere utile per informare i fedeli e altre persone di buona volontà riguardo a questo avvenimento storico, incoraggiandole ad impegnarsi. Sentitevi pure liberi di diffondere e condividere ampiamente questo testo e il video.
P. Michael Czerny S.I. e P. Fabio Baggio C.S.
Sotto-Segretari "Migrants & Refugees"