Famiglie missionarie a km 0

Nuovi modi di “abitare” la Chiesa

Gerolamo Fazzini
Con i contributi di Luca Bressan e Johnny Dotti
ITL, Milano 2019, pp. 172, € 18
Scheda di: 
Fascicolo: novembre 2019

Famiglia, missionaria, nella Chiesa locale. Tre termini che, fino a poco tempo fa, sarebbero apparsi del tutto eterogenei. E lo sono ancora oggi quando, nell’immaginario di molti, la missione è considerata qualcosa che i religiosi fanno in terre lontane. Invece, questo libro, già dal titolo, parla di uno scenario profondamente cambiato, nel quale vengono rinegoziate tante dimensioni della vita cristiana, dalla vocazione dei laici ai modi della partecipazione nella più radicata delle strutture ecclesiali, la parrocchia. Il reportage di questo libro ci porta a incontrare coppie e famiglie che, provenendo dalle esperienze ecclesiali più diverse, hanno deciso di metter su casa nei locali parrocchiali, con o senza la presenza di un parroco, di vivere “con la porta aperta” esercitando l’ospitalità e di condividere il loro quotidiano – che nei tratti essenziali resta immutato: lavoro, scuola dei figli, ecc. – con l’impegno di animare momenti di incontro per la comunità locale. Si tratta di un panorama di esperienze che non parla di famiglie “diverse” ma di un modo di essere famiglia pienamente realizzato, nella dimensione di dono e apertura che fonda la vocazione matrimoniale. Pregio di questo libro è sgomberare un pregiudizio: quello che il coinvolgimento dei laici nella pastorale sia il rimedio alla carenza di preti e religiosi. L’esperienza delle “famiglie missionarie” parla di tutt’altro. Parla di un modo di essere Chiesa “in uscita” che scommette più sulla qualità delle relazioni quotidiane, che sulla visibilità degli eventi o sull’efficacia della programmazione. Nella trama dei rapporti informali, queste famiglie portano una testimonianza che suscita curiosità e apre porte, nei contesti che le “normali” attività parrocchiali stentano a raggiungere. Un punto interessante del libro è il beneficio ricevuto dai sacerdoti che condividono questa esperienza: una famiglia in canonica arricchisce la vita ed evita di rinchiudere il sacerdote in quell’isolamento dorato, che caratterizza una certa immagine diffusa del clero. Infine, un aspetto importante da sottolineare è la possibilità di cogliere che, «al cuore della parrocchia non c’è “un uomo solo al comando”, ma una fraternità di persone con ruoli, vocazione e età diverse» (p. 17). Questo cambia radicalmente l’immagine della parrocchia: da agenzia di servizi di vario tipo a luogo di vita e di condivisione.

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