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El Salvador, beatificazione di p. Rutilio Grande SJ e compagni

P. Rutilio Grande SJ e i suoi collaboratori laici, Manuel Solòrzano e Nelson Rutilio Lemus, saranno beatificati oggi, 22 Gennaio 2022, a San Salvador. I tre subirono il martirio in odium fidei presso Las Tres Cruces, El Salvador, il 12 Marzo 1977, come ha ricordato il 3 gennaio scorso p. Arturo Sosa SJ, Superiore Generale della Compagnia di Gesù, in un messaggio indirizzato a tutta la Compagnia.

 

A rappresentare Papa Francesco durante la solenne celebrazione sarà il cardinale Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador, in gioventù segretario personale di mons. Oscar Arnulfo Romero (canonizzato a sua volta il 14 ottobre 2018). P. Grande fu molto vicino a mons. Romero, che divenne arcivescovo di San Salvador solo tre settimane prima del martirio di quest’ultimo e dei suoi compagni.

 

Il servizio alle comunità contadine di El Salvador

I tre furono attaccati mentre si dirigevano in auto verso El Paisnal, lo stesso luogo dove p. Grande era nato il 5 Gennaio 1928 e dove il giorno dell’attentato avrebbe dovuto celebrare una messa. Manuel Solòrzano (1905-1977), padre di dieci figli e catechista, era per il gesuita un inseparabile compagno nei suoi viaggi pastorali, mentre Nelson Rutilio Lemus, appena sedicenne, condivideva con p. Grande, oltre a un legame di parentela, un’amicizia profonda nata attraverso la condivisione del servizio a beneficio dei poveri, dei diseredati e degli emarginati della società salvadoregna. Questi erano rappresentati per la maggior parte da comunità di contadini, cui p. Grande apparteneva e che aveva deciso di servire come pastore con abnegante dedizione.

 

Lui e i suoi collaboratori, sottolinea p. Sosa nel suo messaggio, consideravano i propri sforzi, volti a promuovere una giusta trasformazione nelle disumane condizioni di vita cui era sottoposta la maggioranza contadina, come parte integrante dell’espressione della propria fede nel Vangelo. La vita, gli insegnamenti e l’attività pastorale di p. Grande erano stati segnati, infatti, soprattutto dalla lettura che la Conferenza dei Vescovi latinoamericani fece del Concilio Vaticano II, in particolare durante l’assemblea di Medellin, in Colombia, nel 1968.

 

L’attività pastorale e una nuova stagione ecclesiale

Dopo un periodo presso il Seminario di San Josè de la Montaña, a San Salvador, come professore di Catechesi, Lavoro Pastorale e Formazione Civica, tra il 1971 e il 1972 p. Grande fu inviato a Quito per un corso dell’Istituto di Pastorale Latinoamericana. Successivamente fu mandato presso la parrocchia di “El Señor de las Misericordias” nella città di Aguilares, che comprende il territorio dove sorge El Paisnal. Insieme a tre gesuiti e a un prete diocesano, scrive p. Sosa, si dedicò con passione e successo a organizzare la parrocchia come una “comunità di comunità”. Una Comunità Cristiana di base dal carattere profetico, composta da contadini di fede profonda e con un’attenzione particolare alla formazione di agenti pastorali laici. Erano i primi passi di una conversione ecclesiale che avrebbe conosciuto una stagione di fioritura quando mons. Romero divenne arcivescovo di San Salvador nel 1977.

 

Il martirio

Ma in un periodo di convulse lotte sociali e politiche per tutta l’America Centrale, il servizio reso alla maggioranza contadina fu visto da alcune minoranze come una minaccia al proprio potere, fino all’identificazione di p. Rutilio Grande come un ostacolo che andava rimosso.
Con la loro beatificazione la Chiesa riconosce che la sua vita e quella dei suoi compagni furono loro tolte proprio a causa della fede che dava senso alla loro missione.

 

Immagine: Source Wikipedia. Authors: users Ctejadasv e Saviourofthe. Licence: CC BY-SA 3.0 e CC BY-SA 4.0. Collage. 

 

 

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