Diritto al lavoro ed equità distributiva: la disoccupazione tra etica e diritto
Il diritto al lavoro si colloca nel contesto di una domanda-offerta che rende la disoccupazione una possibilità ineliminabile. Tale diritto, affermato nella Costituzione, nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e nell'insegnamento sociale dei Papi, trova fondamento nel fatto che il lavoro è un bene necessario per la realizzazione della dignità personale. Esso si configura pertanto come diritto, ma in termini complessi : è diritto « positivo », però in versione « debole », cui corrisponde quindi un dovere « indeterminato » da parte dei vari soggetti di mettere a disposizione risorse per generare opportunità di lavoro; è diritto « negativo » in senso pieno, cui corrisponde perciò il dovere « determinato » da parte dell'autorità pubblica di rimuovere gli ostacoli al suo esercizio e di favorire condizioni di equità distributiva circa il bene-lavoro. Il lavoro è un bene di natura complessa, che deve essere a sua volta prodotto e che serve a produrre altri beni. Rappresenta un titolo per acquisire redditi e, nel contempo, una risorsa da sviluppare creando possibilità concrete di occupazione
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