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Cattolici e politica dopo la rottura del Partito Popolare

L'intesa di Buttiglione con il polo di destra, pur in sé plausibile, non si concilia con il cattolicesimo democratico e il popolarismo sturziano, è avvenuta senza contropartite ed è stata effettuata con uno stile autoritario. La rottura del Partito Popolare ha radici oggettive nella sua ambiguità di partito « contenitore ». Sul versante politico, contro ogni dispersione su base individuale, è auspicabile una partecipazione organizzata dei cattolici entro i due schieramenti; sotto il profilo pastorale, la rigorosa distinzione tra Chiesa e comunità politica deve combinarsi con l'impegno della comunità ecclesiale di accompagnare questa difficile transizione politica, favorendo un fraterno e proficuo dialogo tra cristiani diversamente schierati.
Fascicolo: maggio 1995
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