Aprire percorsi. Per un impegno dei giovani credenti in politica

Walter Magnoni, Mario Picozzi, Alberto Ratti (edd.)
In Dialogo, Milano 2020, pp. 220, € 18
Scheda di: 
Fascicolo: febbraio 2021

Uno dei riflessi della crisi della partecipazione politica negli ultimi anni è, nel mondo cattolico, la caduta d’interesse per la formazione socio-politica dei credenti, dei giovani in particolare. Tuttavia, possiamo leggere questa situazione in termini non solo di crisi, ma soprattutto di trasformazione dei modelli formativi nella comunità ecclesiale.

 

Negli anni ‘80 un ruolo importante era ancora svolto dalle scuole diocesane di formazione politica: improntate a una pedagogia piuttosto tradizionale, esse svolgevano soprattutto un compito di trasmissione dei principi della Dottrina sociale della Chiesa. Questo modello appare oggi esaurito e lascia il campo a iniziative di carattere esperienziale: campi estivi, workshop, percorsi... Sullo sfondo di modelli antropologici individualisti che permeano anche lo stile delle proposte ecclesiali, si fa strada oggi una parte di Chiesa che, in attuazione del Concilio, scommette ancora sulla formazione di un laicato in grado di assumere responsabilità politiche e amministrative.

 

Il merito del presente volume è quello di fare il punto della situazione, riconnettendo i fili di esperienze diffuse sul territorio nazionale. Ci porta a scoprire il Laboratorio CIVES della diocesi di Benevento, che mira a ricostruire una comunità impegnata in una zona a rischio di abbandono da parte dei giovani; la comunità “Connessioni”, che dal 2009 raduna, presso la Civiltà Cattolica a Roma, soprattutto i quadri dirigenti delle organizzazioni giovanili cattoliche (AGESCI, FUCI, AC); la scuola di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Fano; la scuola-laboratorio di Dottrina sociale della diocesi di Lamezia Terme, attiva dal 2005, che ha attivato la Diaconia della politica, un sevizio diocesano di animazione su temi sociali; il Laboratorio bene comune della diocesi di Como.

 

Se ne ricava l’impressione che il titolo del libro sia del tutto appropriato: ora ciò che compete alla comunità ecclesiale non è proporre improbabili ricette per i problemi della società, ma aprire possibilità di formazione e di impegno; formare i giovani alla politica non significa controllare il presente, ma investire sul futuro della società. 

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