Alla scoperta della tecnologia dietro bitcoin e criptoeconomia

Dietro la nascita nel 2008 della criptovaluta bitcoin vi è un personaggio tanto geniale quanto enigmatico, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto e appartenente all’ambiente culturale impregnato dello spirito anarco-libertario che caratterizzava il primo Internet, del quale ancora oggi non si conosce l’identità; con ogni probabilità non si tratta di una persona sola, ma di un gruppo di matematici e informatici che hanno sintetizzato i risultati di trent’anni di ricerca crittografica e informatica per giungere, il 3 gennaio 2009, all’emissione dei primi bitcoin, una valuta digitale. 

Da allora, un algoritmo matematico ne regola l’emissione senza l’intervento di una banca centrale o di alcun’altra istituzione, pubblica o privata, che possa controllare le transazioni o garantirne il valore. 

Per rendere anche solo concepibile l’esistenza di una forma di conservazione del valore in formato digitale in un contesto completamente decentralizzato, Nakamoto ha dovuto creare un registro pubblico, la blockchain, dove le scritture contabili sono inviolabili e potenzialmente eterne. Il codice che sottende al sistema è open source, cioè disponibile a tutti, come dimostra il fiorire di molteplici criptovalute: chiunque infatti può copiare il programma e crearsene una propria. Il database delle transazioni, cioè la blockchain vera e propria, è replicabile su qualunque computer dove sia stato scaricato il software di sincronizzazione. Un ingegnoso meccanismo di validazione e approvazione consente di archiviare le transazioni all’interno della blockchain attraverso tecniche crittografiche che la rendono per sempre immutabile e inviolabile. Non esiste un archivio centrale a cui attingere per verificare se un’informazione presente sulla blockchain sia vera o falsa. L’unica fonte di verità è la Rete stessa.

Sin dalla sua apparizione, si è iniziato a intuire l’enorme potenziale, al di là dei pur importanti aspetti finanziari, della tecnologia che ne aveva reso possibile la creazione. Grazie a un sistema ben calibrato di costi e incentivi economici e a un uso geniale delle più sofisticate tecniche di crittografia, l’invenzione di Nakamoto ha lasciato intravedere utilizzi sempre più diversificati, in cui i ruoli della Pubblica amministrazione e del sistema finanziario potrebbero evolvere radicalmente, soprattutto in aree fondamentali come l’identificazione delle persone, l’attestazione e il trasferimento della proprietà privata, il sistema dei pagamenti. Il catasto, il pubblico registro automobilistico e l’anagrafe, ad esempio, potrebbero in linea teorica essere gestiti attraverso la tecnologia blockchain

Non mancano però gli interrogativi sollevati dai bitcoin e dalla relativa tecnologia in ambito finanziario e non solo: dal ruolo delle banche centrali e commerciali nel sistema dei pagamenti si passa a quello della Pubblica amministrazione o di alcune figure professionali, come i notai, nella certificazione della proprietà privata e dell’identità personale. Altrettanto profonde e controverse sono le implicazioni derivanti dal consentire alle “comunità” di dotarsi di una propria “moneta” per regolare internamente gli scambi di determinati beni o servizi e agli individui di gestire autonomamente le informazioni relative alla propria identità, non solo anagrafica ma anche economica, sociale, sanitaria. 

Si potrebbero, quindi, aprire prospettive del tutto nuove per le libertà individuali e per l’autodeterminazione delle comunità. Tuttavia, come la storia insegna e come l’esperienza dei social network ha ribadito, senza un’approfondita riflessione culturale e senza un adeguato controllo sulle logiche di profitto che guidano l’innovazione tecnologica, il paradiso della libertà e della gratuità può rapidamente trasformarsi nell’inferno della manipolazione dei bisogni e del controllo totale dei dati personali.

Continua a leggere l'articolo di Marcello Esposito, "Non solo bitcoin: le potenziali applicazioni della blockchain"pubblicato nel numero di giugno-luglio di Aggiornamenti Sociali. Puoi scaricare il pdf completo inserendo le tue credenziali se sei abbonato o acquistando l'articolo con carta di credito 

11 luglio 2018
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