Sono entrato nella redazione di Aggiornamenti Sociali sedici anni fa, quando la copertina – i lettori di lungo corso lo ricorderanno – era grigia con la testata arancione, negli ultimi dodici come direttore. Ora, dopo centinaia di numeri e vari progetti editoriali, è arrivato il momento di passare il testimone: da questo numero il direttore è p. Giuseppe Riggio, in squadra da nove anni, di cui sette come caporedattore. Non ha bisogno di presentazioni! Lo ringrazio per questi anni di collaborazione, e con lui ringrazio e saluto tutti coloro che in questi anni hanno fatto parte della Redazione. Ma soprattutto a p. Giuseppe faccio gli auguri per questa nuova tappa del suo servizio alla società e alla Chiesa italiana.
Gli trasmetto quello che a mia volta ho ricevuto da p. Sorge: un compito appassionante e coinvolgente, che mi ha fatto diventare compagno di viaggio di tutti voi, in vista dell’elaborazione di una prospettiva condivisa lungo cui procedere insieme. Per farlo sono stato obbligato – ma si tratta piuttosto di un privilegio – a restare in contatto con la realtà e i tanti cambiamenti che abbiamo vissuto: alcuni inattesi e traumatici, come lo scoppio della pandemia o gli attacchi terroristici nelle capitali europee; altri che richiedono di essere decifrati, come la crisi della democrazia, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale o il fenomeno della postverità. Ma la vera novità che ha segnato questi anni di lavoro ad Aggiornamenti Sociali è stata l’elezione di papa Francesco, che ha molto intensificato il nostro lavoro con una ventata di energia e di rinnovamento, legato soprattutto alla prospettiva dell’ecologia integrale.
Sono stati anche anni di dialogo con molte persone e realtà istituzionali: dagli esperti con cui ci confrontiamo nei vari gruppi legati al lavoro della Rivista – li saluto e li ringrazio tutti – agli autori degli articoli, a una lunga serie di istituzioni e organizzazioni locali, nazionali e internazionali. E poi anni di incontri, conferenze, tavole rotonde, formazioni, accompagnamento di associazioni e istituzioni, esercizi spirituali: tutte occasioni per scoprire qualcosa di nuovo, per articolare la fede e la realtà sociale e trovare nuovi linguaggi per esprimerne l’ispirazione.
In questi ultimi anni è cresciuto in modo particolare l’impegno per una Chiesa sinodale, simmetrico a quello per l’ecologia integrale, cioè per partecipare alla costruzione di una Chiesa e di un popolo capaci di articolare le differenze all’interno di un progetto comune, senza eliminarle od omogeneizzarle. Si tratta di una visione tutt’altro che astratta, radicata nel Vangelo e nell’esperienza del contatto diretto con i poveri: sempre di più la riconosco come una ulteriore vocazione all’interno della mia vocazione di cristiano e di gesuita.
La necessità di dare più tempo a questo fronte, accompagnando concretamente il percorso del Sinodo 2021-2023 della Chiesa universale, è una ragione delle decisione di questo cambiamento: un’altra sfida appassionante ed esigente mi attende. A questa si unisce il compito di superiore dei gesuiti di Milano – in fondo anche questo un impegno sinodale per aiutare tutti a camminare insieme, valorizzando i doni di ciascuno! – in un momento in cui stiamo cercando di riarticolare la nostra presenza e il nostro servizio all’incontro di fede, giustizia e cultura in un ambizioso progetto di cui Aggiornamenti Sociali è un tassello fondamentale.
Dunque non mi allontanerò molto dalla Rivista e il mio servizio continuerà a chiedermi di ascoltare e discernere molte dinamiche ecclesiali e sociali, da un punto di vista diverso da quello del direttore di Aggiornamenti Sociali, ma che potrà di tanto in tanto trovare espressione sulle sue pagine, all’interno del poliedro delle sue voci. Per me sarà uno stimolo importante per proseguire un lavoro di approfondimento non “in solitaria”, ma come in questi anni in comune, in particolare con Paolo Foglizzo, amico di lunga data, che ringrazio oggi per questi anni in cui insieme abbiamo riflettuto, scritto articoli, curato volumi e animato sessioni.
In questi dodici anni di direzione è caduto anche il settantesimo anniversario della Rivista, che ha costituito l’occasione per un memorabile incontro della “comunità” di Aggiornamenti Sociali con papa Francesco, il 6 dicembre 2019. Nel suo discorso ci ha fatto dono di una riformulazione della missione della Rivista, che da allora abbiamo inserito in gerenza e che sono grato di consegnare a chi continuerà a portarla avanti: «Tra i punti forti di Aggiornamenti Sociali c’è anche quello di dare spazio alla prospettiva di coloro che sono “scartati”. Continuate a stare con loro, ascoltateli, accompagnateli perché sia la loro voce a parlare. Anche chi fa ricerca e riflette sulle questioni sociali è chiamato ad avere un cuore di pastore che odora di pecore».
A tutti ancora un ringraziamento per il dono di aver camminato insieme in questi anni.