Si sono svolti questa mattina a Gallarate (Va) i funerali di Rocco Baione, gesuita, a lungo collaboratore di Aggiornamenti Sociali, deceduto lunedì scorso, 13 giugno. Nato il 14 marzo 1931, padre Baione entrò nella redazione milanese della nostra rivista nel 1967. Due anni dopo divenne caporedattore, sotto la direzione di padre Macchi, e per un triennio (1975-1977) fu anche direttore responsabile. Dal 1978 al 2005 è stato ininterrottamente caporedattore, lavorando con direttori del calibro di Gianpaolo Salvini, Mario Reguzzoni e Bartolomeo Sorge. Proprio padre Sorge - oggi direttore emerito - firma, di seguito, un ricordo del confratello.
Se ne è andato in silenzio, come aveva vissuto. Padre Rocco Baione ha speso la maggior parte della sua vita – oltre 40 anni, dal 1967 al 2008 –, lavorando in silenzio presso la rivista Aggiornamenti Sociali. Dopo un’accurata preparazione scientifica in Italia e all’estero, ha potuto scrivere per la rivista una trentina di articoli. Tuttavia, il suo contributo principale, come redattore capo, è consistito nel gravoso e delicato compito di rivedere accuratamente ogni singolo numero, prima della stampa. Non gli sfuggiva nulla. Lavorava sempre di notte, in silenzio. Curava con pazienza certosina, uno per uno, tutti gli scritti e relative note, andando a verificarne direttamente le fonti in biblioteca, correggendo pure le virgole… Quando un testo era stato rivisto dal padre Baione, potevamo stare tutti tranquilli: l’autore, il direttore, l’editore e (non occorre dirlo) anche i lettori!
Dal tratto semplice e cortese non si alterava mai, neppure in alcune difficili occasioni in cui fu attaccato in modo ingiusto e scorretto. Autentico gesuita e religioso osservante, animato da fede matura e da un forte amore per la Chiesa, non si mise mai in mostra, preferendo lavorare in silenzio e lasciando al Signore i frutti della sua fatica nascosta. Proprio come il seminatore del Vangelo che, dopo aver gettato nella terra il seme, attende fiducioso e umile che sia Dio stesso a far germogliare prima l’esile filo d’erba, poi lo stelo, poi la spiga turgida di grano buono. È questa l’immagine che il padre Baione ha lasciato di sé in quanti abbiamo avuto il dono di vivergli accanto in comunità, testimoni, per decenni, della serietà e dell’intelligenza con cui si è dedicato al suo delicato lavoro, silenzioso e notturno. Fino all’ultimo giorno trascorso ad Aggiornamenti Sociali.
Bartolomeo Sorge SJ