25 anni fa l’eccidio dei gesuiti in El Salvador

Il 16 novembre 1989 all’Università Centro Americana di San Salvador vennero assassinati sei padri gesuiti, una collaboratrice domestica e la figlia. Gli autori del delitto erano elementi appartenenti o collegati alle Forze Armate che, uccidendo i religiosi, volevano mettere a tacere le loro voci che denunciavano le ingiustizie e le atrocità commesse dal regime in El Salvador.

I sei gesuiti assassinati
erano: Ignacio Ellacuria, 59 anni, spagnolo, rettore dell’università e professore di Teologia e Filosofia; Amando Lopez, 53 anni, spagnolo, ex-rettore della Università Centroamericana di Managua e professore di Teologia e Filosofia; Joaquim Lopez y Lopez, 71 anni, salvadoregno, direttore di Fe y Alegria per E1 Salvador; Segundo Montes, 56 anni, spagnolo, direttore dell’Istituto per i diritti umani dell’università, professore di Sociologia, superiore della comunità; Juan Ramon Moreno, 56 anni, spagnolo, professore di teologia, coordinatore degli Esercizi spirituali nel Centroamerica, segretario del Padre Provinciale; Ignacio Martin Baro, 47 anni, spagnolo, vice rettore dell’università, direttore dell’Istituto per l’opinione pubblica, professore di psicologia sociale. Hanno inoltre perso la vita Elba Ramos, collaboratrice domestica del teologato della Compagnia di Gesù, che insieme alla figlia Celina, di 15 anni, aveva chiesto ai gesuiti di potersi rifugiare per quella notte nella casa della comunità.

Un ricordo molto toccante
(in inglese) scritto da padre Michale Czerny che, dopo l’eccidio, fu chiamato a dirigere l’Università Centro Americana e a mantenere viva la testimonianza dei religiosi uccisi, è stato pubblicato sul sito dei gesuiti canadesi.


Per approfondire è inoltre possibile leggere:

Bartolomeo Sorge SJ, L'eredità di mons. Romero

Jon Sobrino SJ, Lettera a Monseñor Romero


Milano, 14 novembre 2014



14/11/2014
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