Sono passati 75 anni da quando, nel gennaio 1950, usciva il primo numero di Aggiornamenti Sociali. La copertina di questo fascicolo riproduce quella storica edizione, dandoci graficamente la misura del tempo trascorso e dei cambiamenti intervenuti, nella società e nella Chiesa, e di conseguenza nella Rivista.
Scorrendo l’indice dei numeri della prima annata, come è possibile fare sul sito <www.aggiornamentisociali.it>, ci rendiamo conto però che, in mezzo a tanti cambiamenti, Aggiornamenti Sociali si è mantenuta fedele all’intuizione da cui trae origine: i cristiani sono chiamati a incarnare la giustizia del Vangelo anche nelle strutture sociali, attraverso la riflessione e l’impegno, studiando l’evoluzione della società ed entrando in dialogo con le visioni del mondo, le culture e le religioni che in essa sono presenti, alla ricerca di come costruire insieme il bene comune. Per riuscire a farlo, è indispensabile mettersi a fianco di coloro che subiscono le conseguenze delle contraddizioni della società, i poveri e gli emarginati, per osservare i problemi dal loro punto di vista e mettersi in ascolto della loro conoscenza della realtà.
Ce lo ha ribadito papa Francesco incontrandoci 5 anni fa, quando ha pronunciato le parole che abbiamo deciso di pubblicare su ogni numero della Rivista: «Tra i punti forti di Aggiornamenti Sociali c’è anche quello di dare spazio alla prospettiva di coloro che sono “scartati”. Continuate a stare con loro, ascoltateli, accompagnateli perché sia la loro voce a parlare. Anche chi fa ricerca e riflette sulle questioni sociali è chiamato ad avere un cuore di pastore che odora di pecore» (Discorso ad Aggiornamenti Sociali, 6 dicembre 2019).
La Rivista nasce e cresce come luogo di dibattito culturale e fondamentale strumento con cui il Centro Studi Sociali di Milano, indicato in copertina e oggi confluito nella Fondazione Culturale San Fedele, editore di Aggiornamenti Sociali, portava avanti questa missione. Già allora, e così per tutta la sua storia, era affiancata da una imponente attività di divulgazione e di formazione, rivolta a persone, gruppi, associazioni e istituzioni impegnati per il cambiamento della società. Trovava così attuazione lo stimolo che il p. Jean-Baptiste Janssens, allora Padre Generale della Compagnia di Gesù, aveva lanciato a tutti i gesuiti nel 1949, con la pubblicazione dell’Istruzione sull’apostolato sociale. Li invitava a prepararsi con lo studio della dottrina sociale e il contatto con i poveri, così da poter dialogare con tutte le componenti della società, anche le più “estreme” – imprenditori e operai, nel contesto dell’epoca – e collaborare con tutti coloro che erano impegnati per il superamento delle situazioni di ingiustizia.
Da quell’epoca, nuovi volti dell’ingiustizia sociale si sono aggiunti alla situazione del proletariato, legati alla dinamica della globalizzazione, agli effetti della crisi climatica e ai movimenti migratori. Ugualmente si è arricchita la comprensione dei fenomeni sociali e gli approcci metodologici per la loro analisi, come risulta evidente scorrendo le annate della Rivista. Dal canto loro, i gesuiti hanno continuato ad approfondire l’intuizione del p. Janssens, arrivando a elaborare, per il decennio 2019-2029, quattro Preferenze apostoliche universali: indicare il cammino verso Dio, camminare con gli esclusi, accompagnare i giovani in cammino, prendersi cura della casa comune. Come sanno bene i suoi lettori, il lavoro di Aggiornamenti Sociali richiede di intrecciare costantemente tutti e quattro questi orientamenti, misurandosi al tempo stesso con la sfida di una presenza sempre più incisiva nell’ambiente digitale, in un contesto sempre più multiculturale e multireligioso, e in un tempo di crisi della partecipazione democratica. Lo scopo resta quello delle origini: essere uno strumento di dialogo e un’opportunità di crescita per tutte le persone che si impegnano ogni giorno per una società più giusta.
Celebrare questo anniversario diventa allora un’espressione di gratitudine per un’intuizione che ha saputo mantenersi generativa, e per il lavoro di tutti i direttori, redattori e collaboratori che hanno reso possibile questa storia. Ma la gratitudine più profonda è verso i lettori, che trasformano le pagine di Aggiornamenti Sociali in una più profonda consapevolezza della loro realtà e in uno stimolo per intraprendere nuovi cammini di giustizia sociale.