Un futuro per l’etica
Enrico Chiavacci
Edizioni Messaggero, Padova 2014, pp. 135, € 10
Costruire il futuro partendo dall’etica. Suona come un’utopia davanti alla complessità del nostro tempo eppure, attraverso un’esplorazione ad ampio raggio intorno alle numerose interpretazioni dell’etica storica e contemporanea, Enrico Chiavacci, venuto a mancare due anni fa, in questo saggio dimostra che parlare del futuro in termini di etica è possibile. Il volume riprende il testo di una conferenza tenuta dall’A. sulle linee di sviluppo in ambito etico in occasione del decennale delle attività della Fondazione Lanza nel campo dell’etica applicata. Tendenze decostruzioniste e scetticismo sono le risposte generate in funzione della crisi dell’etica normativa: l’idea che non esistano principi veri e universali da poter seguire configura l’esperienza morale come un fatto privato, un «feeling prodotto automatico del cervello» (p. 89). C’è poi una seconda strada percorribile, quella umanistica: la vita sociale deve essere basata su un terreno etico comune a tutti e condivisibile da tutti.
Per evadere da questo “caos etico” l’A. propone una convergenza tra le due vie che si traduce nel messaggio evangelico e considera la relazione la base di partenza per un’etica condivisa. Vedere nell’altro un modello per la propria autocomprensione può essere un modo per approfondire il messaggio evangelico dell’amore, che costituisce il fondamento della realizzazione del bene comune in una società. E se questo precetto non è dimostrabile, secondo l’A. è perfettamente riscontrabile nell’esperienza umana, dal momento che siamo tutti alla ricerca di moralità, che in fin dei conti è la chiamata di Dio a cui l’uomo risponde.
Perché fare del bene dunque, e per chi? Per rispondere a queste domande arriva in soccorso l’etica. La risposta alle domande etiche ancestrali dell’uomo sarà un viaggio nel messaggio evangelico, perché «la chiamata di Dio all’amore è presente nel fondo della coscienza di ogni uomo, credente o non credente» (p. 32).
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