Transizione ecologica

La finanza a servizio della nuova frontiera dell’economia

Gaël Giraud
EMI, Bologna 2015, pp. 286, € 16
Fascicolo: febbraio 2016

Nel suo ultimo lavoro, Gaël Giraud compie un’analisi lucida e competente di un settore scosso nelle fondamenta dai mutui subprime, dal meccanismo delle cartolarizzazioni e da crescenti sussidi governativi al credito immobiliare, i quali compiendo l’ideale messianico di una società di proprietari e di denaro liquido a basso costo, hanno concorso a provocare l’attuale recessione, dove la logica imperante è il binomio privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite.

Per l’A., la finanza, fondamentale per il funzionamento di una società evoluta, non deve essere deregolamentata e assolutizzata. Difatti, l’illusione finanziaria di una prosperità ingannevole ha condotto l’Europa all’attuale trappola di liquidità, con effetti negativi in termini di distribuzione del reddito e dislocazione delle risorse. Questi fenomeni, amplificati da una debolezza strutturale delle istituzioni politiche e legislative, hanno comportato un cinico meccanismo di affogamento tripolare Stati-banche centrali-banche private.

Tuttavia, il messaggio di speranza dell’A. è che le crisi finanziarie non sono una fatalità alla quale rassegnarci: se noi crediamo che l’Homo sapiens europeo valga più dell’Homo œconomicus dei mercati finanziari, occorre impegnarsi per un cammino di conversione, che passi per l’esperienza di riconciliazione delle nostre società con lo Spirito che è all’opera nella storia. Infatti, la lezione della crisi dice che la stagnazione può essere scongiurata a condizione di superare il cortocircuito mentale prodotto dalla finanziarizzazione dei decenni precedenti, promuovendo un sistema improntato alla filosofia di reciprocità e sussidiarietà nella cura dei beni comuni, che si concretizzi nell’emancipazione da risorse fossili e carbone, per giungere attraverso la transizione ecologica alla sopravvivenza dell’equilibrio eco-sistemico del pianeta e alla trasformazione dell’attuale crescita atona europea nel rilancio economico tanto sperato.

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