Smart working, l’agilità al lavoro
Chiara Tintori
Prende il via oggi a Milano la
settimana del Lavoro Agile promossa dal Comune di Milano, cinque giorni feriali (dal 22 al 26 maggio) in cui offrire a tutti i dipendenti delle aziende o enti aderenti (pubblici o privati) la possibilità di sperimentare lo smart working.
Si guarda a quest’ultimo come all’evoluzione del telelavoro, infatti lo smart working è una modalità innovativa di organizzazione del lavoro che non richiede una postazione fissa in ufficio; i lavoratori
smart godono ampia discrezionalità nella definizione delle modalità di lavoro in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati. I vantaggi sono presto detti: favorire la conciliazione tra qualità della vita e buon lavoro, risparmiare tempo negli spostamenti, limitare il traffico (e dunque l’inquinamento). Sappiamo bene che non tutte le tipologie di lavoro sono adattabili alla modalità “agile”, eppure la possibilità che donne e uomini, padri e madri, possano portarsi il lavoro ovunque è un vantaggio indescrivibile per meglio interscambiare compiti e ruoli nella gestione familiare.
All’edizione del 2016 parteciparono 8mila lavoratori e, secondo un’indagine condotta su un campione di 2299 persone, il 47% degli aderenti sono uomini e il 53% donne, l’87% ha optato per il lavoro da casa, mentre solo l’1% per il coworking.
L’ospite di eccezione della quarta edizione della settimana del Lavoro Agile è il
Jobs Act del lavoro autonomo, approvato in via definitiva dal Parlamento lo scorso 10 maggio, che regolamenta per la prima volta in Italia lo smart working.
Dunque non ci sono più alibi di legge. Una cosa sola resta da fare: coltivare una cultura sociale, imprenditoriale e aziendale attenta alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, capace di sperimentare lo smart working e dispiegare tutta l’agilità che il lavoro porta con sé.
22 maggio 2017
Update RequiredTo play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your
Flash plugin.
© FCSF 