Siamo tutti migranti. La convivenza possibile
Vittorio De Luca
Paoline Editoriale Libri, Milano 2012, pp. 192, € 14
Tema piuttosto attuale quello proposto da Vittorio De Luca nel suo Siamo tutti migranti. La convivenza
possibile. In un delicato momento culturale e sociale in cui si discute sulla possibilità di introdurre il
principio dello ius soli nella legislazione italiana sulla cittadinanza, il volume propone alcune interessanti
considerazioni sull’immigrazione e le sue origini, il razzismo, la ricerca della pace.
Il libro, diviso in tre parti, si apre con un’ampia e documentata riflessione: l’immigrazione non è un
problema né una fortuna, bensì una realtà che accompagna l’umanità fin dalla sua comparsa sulla Terra.
L’A. aiuta a considerare il punto di vista del migrante mostrando che la migrazione è spesso un bisogno.
Partire non è semplice e la decisione di andare all’estero non è l’effetto di una moda, bensì il risultato di un
processo. Ciò spinge a non dimenticare la dimensione etica e umana della questione migratoria.
Appassionante è la parte dedicata al razzismo, alle sue radici, al perché della sua esistenza. Ricca di
testimonianze e di aneddoti – come ad esempio il famoso discorso di Martin Luther King a Washington,
durante la marcia per i diritti civili –, questa sezione spiega cosa sta alla base del razzismo, che consiste nel
manifestare diffidenza e poi disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse
dalle nostre.
Il libro si conclude con una riflessione sulla pace e sulla sua possibile e auspicabile realizzazione
attraverso la promozione di una cultura dell’accoglienza, perché la capacità dei popoli di accettarsi
reciprocamente e di convivere, senza smarrire la propria identità, rappresenta una strada obbligata per
allontanare gli orrori della guerra.
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