Sguardi nel tempo
L’intensità dello sguardo della bambina e dell’anziana non cambia nel tempo. Il tempo: una necessità, un aspetto naturale della vita, ma un lusso che solo pochissimi riescono a permettersi.
Uno sguardo che mostra i segni naturali che il tempo lascia dietro di sé, preoccupandosi solo di vivere. La vita, quale dono per la crescita e la conquista della propria libertà, e anelito verso la democrazia. Il popolo africano degli ivoriani di etnia senoufo cerca il riscatto attraverso le proprie risorse, uniche potenziali ricchezze verso lo sviluppo. Ancora lunga e faticosa è la strada da percorrere per il riscatto; e intanto il tempo scorre inesorabilmente e lascia segni indelebili.
Roberta Mancin, nata in Veneto in una numerosa famiglia, fotografa con un personale taglio sociologico e antropologico. Esperta in scienze del turismo sostenibile e responsabile, indaga il rapporto tra viaggio e cultura. I suoi lavori più recenti riguardano temi come la valorizzazione di un Paese attraverso le proprie risorse. Ha svolto lavoro sul campo in
Paesi come la Costa d’Avorio (Africa) con Assomis (Associazione solidarietà missionaria, <www.assomis.it>) di Borgo San Lorenzo (FI), che promuove progetti umanitari. Nella sua ricerca si richiama agli studi di Giacomo Corna Pellegrini, geografo, e ai fotografi di viaggio come il britannico Michael Freeman. Lo scatto che presentiamo è stato effettuato nel villaggio Niambeleghée, dell’etnia dei senoufo, a 20 km da Korhogo, nel nord della Costa d’Avorio.
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