Sergio Paronetto. Intellettuale cattolico e stratega dello sviluppo
Come può rinascere una periferia degradata
Tiziano Torresi
Il Mulino, Bologna 2017, pp. 496, € 36
Il nome di Sergio Paronetto è sconosciuto ai più, ma la sua figura e il suo pensiero sono stati determinanti per la storia dell’Italia fra le due guerre.
L’ultima fatica di Tiziano Torresi – utilizzando una documentazione inedita e molto vasta – fa luce sulla biografia e sul contesto familiare-storico di questo giovane intellettuale cattolico, economista, che lavorò sempre sottotraccia, lasciando però un segno indelebile nel passaggio della società italiana dalla dittatura fascista alla nuova democrazia repubblicana.
Morto giovanissimo nel 1945 all’età di 34 anni, Paronetto non parteciperà alla ricostruzione post-bellica e allo sviluppo economico italiano, ma ne è stato in qualche modo il pensatore e colui che ne ha fornito le basi scientifiche e culturali. Dirigente IRI, da questo punto d’osservazione privilegiato approfondì e studiò intensamente il rapporto fra la politica economica e l’impresa pubblica, preoccupandosi di adattare il sistema al nuovo ruolo interventista dello Stato.
Cresciuto nella FUCI di Montini e di Righetti (caratterizzata dal primato dell’amicizia fraterna e da una formazione costante ed esigente della propria coscienza), Paronetto fu tra le persone più influenti dei Laureati di Azione Cattolica, oltre che amico personale e consulente di Alcide De Gasperi. Principale estensore del Codice di Camaldoli, una delle fonti più significative della Costituzione italiana, fu consigliere del Vaticano per le questioni economiche.
Il lavoro di Torresi – facendo conoscere l’iter biografico e la riflessione culturale di Paronetto – ha soprattutto il pregio di far capire se e in che misura il suo percorso corrisponda alla storia di una generazione intera e in che modo la FUCI e i laureati cattolici seppero incidere nella maturazione della futura classe dirigente del Paese e nella ricostruzione post-bellica.
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