Scegliere l’Europa. Domande e risposte
Gianni Borsa (ed.)
In dialogo, Ave, Milano – Roma 2023, pp. 160
Quanto sappiamo dell’Unione
Europea, delle sue competenze
e del suo funzionamento?
La percezione diffusa è che buona
parte dei cittadini, in Italia e non
solo, abbia una conoscenza parziale,
condizionata alle volte da
pregiudizi e visioni errate. Se le ragioni
sono diverse – e sarebbe ingeneroso
attribuirne la responsabilità
solo ai cittadini, considerata
l’oggettiva complessità del sistema
istituzionale europeo – non vi
è dubbio che una risposta sensata
è quella di mettere a disposizione
informazioni accurate e chiare, capaci
di far cogliere sia gli aspetti
positivi sia le criticità del progetto
europeo.
In questa prospettiva si colloca
Scegliere l’Europa, il libro curato
da Gianni Borsa, giornalista da
anni impegnato nel seguire le
politiche europee, che prende le
mosse da una chiara convinzione:
«Una maggiore e diffusa consapevolezza
di cosa è e di ciò che fa
l’Unione Europea può essere un
antidoto alle derive antieuropee –
e persino antidemocratiche – che
vanno per la maggiore sulla scena
politica, italiana ed europea» (p.
14). Il percorso del volume si snoda
attraverso analisi di specialisti
delle questioni europee e testimonianze
di italiani che hanno scelto
di vivere, studiare o lavorare per
periodi di tempo più o meno
lunghi in un altro Paese europeo.
Alcune domande, che ricorrono
spesso quando si parla dell’Unione
Europea, accompagnano
man mano il lettore. La prima –
«L’Europa unita ci fa bene?» – è
approfondita da Piero Graglia, che
ripercorre le tappe del processo di
integrazione indagando le motivazioni
che lo hanno accompagnato.
Altre domande si concentrano
su aspetti più operativi – «Come
funziona e chi decide?» o «Che
cosa fa l’Unione Europea?» – e sono trattate da Alessandra Lang
e Matteo Manfredi con un linguaggio
semplice. Infine, Isabel
Trujillo si interroga sulla dimensione
dei valori che sono alla base
del progetto europeo e Michele
Nicoletti guarda al futuro
possibile per l’Unione.
Attraverso i vari
contributi il volume
offre informazioni e
riflessioni sufficienti
per rinverdire quanto
si sa del progetto
di integrazione europea
e per arricchire il
proprio bagaglio di conoscenze.
In questo senso,
mette davvero il lettore nella condizione
di poter fare una scelta
rispetto all’Europa in modo consapevole,
come evocato nel titolo,
e di avere un’idea più compiuta di
quale Europa sogna e desidera.
In particolare aiuta a rendersi
conto di quanto sia importante il
fattore tempo nel processo europeo,
i cui passi in avanti sono stati
spesso preceduti da battute d’arresto
e lunghi tempi di preparazione.
Così, accanto a «un’originale progettualità
politica» e al «coraggio di
osare strade inedite», si riconosce
la necessità che vi sia «una
vera “etica dell’attesa”,
con la pazienza e la
caparbietà di chi vuol
costruire qualcosa
di grande, nella
direzione di una
“democrazia utile”
più volte evocata da
David Sassoli» (p. 19).
Fare propria questa prospettiva
profonda rispetto
all’orizzonte temporale e ampia per
i temi che vengono presi in considerazione
costituisce senza dubbio
un aspetto controcorrente rispetto
alle agende politiche odierne, ma
proprio per questo è anche così
essenziale, come opportunamente
Scegliere l’Europa ricorda.
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