Articolo
Progettare il futuro del lavoro
Una riflessione della Commissione per gli affari sociali della COMECE
Lo scorso mese di novembre la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea ha pubblicato un documento sulle trasformazioni epocali in atto nel mondo del lavoro. Sono diversi i fattori all’origine di questi cambiamenti, dalla digitalizzazione all’avvento dell’intelligenza artificiale, ma anche alla necessità di attuare la transizione ecologica. Due appuntamenti del 2019 – le elezioni europee e il centenario dell’Organizzazione internazionale del lavoro – sono stati lo spunto per la realizzazione di questo contributo, che riflette sui fenomeni in atto alla luce della dottrina sociale della Chiesa e rivolge alle istituzioni europee 17 precise raccomandazioni politiche.
Pubblichiamo la breve sintesi del testo. L’originale in inglese, francese e tedesco è disponibile sul sito <
www.comece.eu>.
Traduzione dall’inglese di Giuseppe Riggio SJ.
Progettare la trasformazione digitale ed ecologica della nostra economia sarà una sfida comune per la politica europea. Queste due tendenze trasformeranno il mondo del lavoro, cambieranno sia la nostra comprensione sia le condizioni di lavoro in Europa, e avremo quindi bisogno di una volontà e una visione politica per costruire il nuovo mondo del lavoro.
Mentre la transizione in corso sta profondamente trasformando le nostre società, la riflessione della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea (COMECE) incoraggia le istituzioni dell’Unione Europea (UE) ad adoperarsi per una visione comune europea al fine di garantire che ognuno, così come la società nel suo complesso, trarrà beneficio da questi cambiamenti. Il documento elaborato dalla Commissione per gli affari sociali della COMECE, in stretta consultazione con le organizzazioni di ispirazione cattolica in Europa, mira a contribuire al dibattito sul prossimo mandato della UE così come all’iniziativa sul futuro del lavoro in occasione del centenario dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).
Il contributo è diviso in quattro capitoli. Il primo offre una riflessione sul lavoro, considerandolo non solo come una fonte di reddito, ma anche come una parte integrante dell’identità umana. Il lavoro può aiutare le persone a trovare il loro posto nella società, a promuovere il loro sviluppo personale e a prendersi cura della creazione, rendendo la casa comune più prospera per le generazioni future.
Ben al di là dell’aspetto finanziario, il lavoro svolge quindi un ruolo importante nella vita delle persone e il futuro mondo del lavoro ha le potenzialità per promuovere un’occupazione dignitosa in Europa. Tuttavia, l’analisi del secondo capitolo evidenzia anche alcune sfide, che stanno compromettendo il potenziale del lavoro come fattore che contribuisce al bene comune:
- – La polarizzazione del lavoro è in aumento in molti Stati membri della UE: la digitalizzazione e l’automazione hanno creato molte opportunità di lavoro per le persone altamente qualificate, ma hanno messo in pericolo i lavori di routine della classe media.
- – Nuove e più flessibili modalità di lavoro costituiscono una sfida per la legislazione europea del lavoro, minacciando la sicurezza del posto di lavoro soprattutto dei giovani, che sono lasciati soli nel provvedere per la loro sicurezza sociale, salute e protezione personale.
- – Il confine tra vita professionale e vita privata si è gradualmente sbiadito: la diffusione e l’uso di nuove tecnologie hanno aumentato l’autonomia, ma per molti si sono anche tradotti in un’intensificazione del lavoro, riducendo lo spazio della vita familiare e sociale.
Sulla base di questa analisi, la riflessione della COMECE propone di plasmare le attuali tendenze in vista di un mondo del lavoro dignitoso, sostenibile e partecipativo per tutti. Questa visione dovrebbe essere costruita su un’economia al servizio dello sviluppo umano integrale, combinando le seguenti caratteristiche:
- – Il mondo del lavoro sarà dignitoso se promuove condizioni di lavoro eque, che includono un reddito dignitoso per il sostentamento di una famiglia e sufficiente spazio per la vita nella famiglia e nella società.
- – Il mondo del lavoro sarà sostenibile se assicura le condizioni per una vita stabile e feconda per la generazione presente e quella futura, tenendo in conto perciò la dimensione ecologica del lavoro.
- – Il mondo del lavoro sarà partecipativo se i lavoratori e i datori di lavoro possono dare insieme forma, a tutti i livelli dell’organizzazione, alle condizioni di lavoro attraverso il dialogo sociale e cooperare con lo Stato nell’ambito di un partenariato a tre parti nell’elaborazione di politiche che abbiano effetti sul loro lavoro.
- – Questo mondo del lavoro sarà inclusivo se il suo primo obiettivo è la piena occupazione, permettendo a ognuno di prendere parte attiva nella società e di divenire un libero attore per uno sviluppo autentico di questa società.
Al fine di rendere concreta questa visione di un mondo del lavoro dignitoso, sostenibile e partecipativo per tutti, questo contributo propone alle istituzioni della UE 17 raccomandazioni politiche.
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