Presente
Una piccola etica del tempo
Stefano Biancu
San Paolo, Milano 2014, pp. 117, € 12
Un libro sul nostro rapporto con il tempo, una relazione misteriosa, che può rivelarci qualcosa di prezioso su noi stessi. Il tempo come esperienza di bisogno, di dovere, di diritto e infine il tempo come virtù sono le modalità in cui l’A. - dottore di ricerca in filosofia e scienze umane e docente di etica presso l’Università di Ginevra - affronta la misteriosa relazione dell’uomo con il tempo. “Ogni istante si presenta all’esperienza come simbolo di altro. Il tempo finito dell’uomo annuncia all’uomo l’eterno. Questo è il paradosso del tempo” (p.13). Per poter abitare questo paradosso l’uomo può dotarsi di alcune virtù: la speranza, la pazienza, la perseveranza, la fedeltà. Senza di esse il tempo resta estraneo all’uomo, “non diventa cioè storia” (p. 97). Però “si tratta si virtù che non stanno tutte sul medesimo piano: la speranza svolge infatti una funzione architettonica, nel senso che fonda le altre e in qualche modo le ricomprende tutte” (p. 96). La speranza è ciò che ci permette di ripetere gli innumerevoli gesti quotidiani come se fosse sempre la prima volta; “è l’antidoto al logoramento del tempo: l’anti-abitudine, l’anti-tedio” (p. 113).
Un agile volume che consegna al lettore qualche strumento in più per vivere il suo tempo e la sua storia in tensione pacifica tra l’origine e il compimento, tra un “già” e un “non ancora”.
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