Perché l’Europa ci salverà. Dialoghi al tempo della pandemia

Bartolomeo Sorge con Chiara Tintori
Edizioni Terra Santa, Milano 2020, pp. 128, 14 €
Scheda di: 
Fascicolo: marzo 2021

Consegnato all’editore pochi giorni prima della morte di p. Bartolomeo Sorge, il testo raccoglie gli spunti e le considerazioni più interessanti su vari temi, emersi nel corso di cinque conversazioni pubbliche – tenutesi tra il 30 giugno e il 15 ottobre 2020 e diffuse sui canali social della casa editrice – fra l’anziano gesuita e la politologa Chiara Tintori.

 

Il punto di partenza delle riflessioni è inevitabilmente la pandemia e l’impatto che ha avuto sulla vita di ciascuno di noi. La convinzione fondamentale tratta da questa esperienza è che «la pandemia ha smascherato l’inganno dell’individualismo, perché ci ha fatto toccare con mano che gli esseri umani sono fatti per darsi la mano tra di loro, per aiutarsi l’un l’altro in spirito di fraterna solidarietà: o ci salviamo tutti insieme o tutti insieme periamo» (p. 16). Questa consapevolezza ritorna nei successivi capitoli dedicati a temi cari a entrambi gli AA.: la difficile convivenza tra culture diverse, da cui scaturisce la reazione malata del razzismo; il presente e il futuro delle istituzioni europee; il bisogno di ricostruire la fiducia dei cittadini nella politica, grazie a «“martiri feriali e comuni”, [a] testimoni quotidiani, che con la vita più che con le parole facciano comprendere a tutti che la buona politica è importante» (p. 68); la visione di papa Francesco per la Chiesa e per la società, con uno specifico approfondimento dedicato all’ultima enciclica Fratelli tutti.

 

I due AA. non si danno per vinti di fronte al “virus” dell’individualismo, che rischia di minare alla radice le possibilità di una vita insieme e ci fa chiedere: «a che serve la solidarietà, se da soli bastiamo a noi stessi?» (p. 37). Al contrario, attraverso il dialogo, mostrano la debolezza insita in questa convinzione, partendo dalla rilettura degli eventi dell’ultimo periodo, e indicano in «una nuova “cultura della cura” o della responsabilità» (p. 22) la strada da percorrere per il futuro del nostro Paese e dell’Europa, in cui l’etica, il rispetto dei valori comuni, in primis la dignità della persona e i suoi diritti fondamentali inalienabili, e la solidarietà costituiscono i pilastri fondamentali.

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