Pastorale 4.0 - Eclissi dell’adulto e trasmissione della fede alle nuove generazioni

Armando Matteo
Àncora, Milano 2020, pp. 118, € 13
Scheda di: 
Fascicolo: ottobre 2020

«La realtà è più importante dell’idea» ammoniva l’esortazione Evangelii gaudium (nn. 231-233). Eppure, buona parte della pastorale di oggi sembra disegnata su un’idea della società italiana e della Chiesa tramontata ormai da alcuni decenni. Una pastorale focalizzata sull’amministrazione dei sacramenti approda infatti a una realtà di paradossi, dove la Cresima, anziché segnare la maturità del credente, celebra spesso l’abbandono della parrocchia o anche della via di fede e dove la diminuita partecipazione all’Eucaristia domenicale non riesce a scalfire la programmazione e il modo di celebrare le liturgie.

Questa situazione di stallo deve essere sbloccata in virtù di un confronto più risoluto con il mondo di oggi che, secondo l’A., ci offre un panorama antropologico profondamente mutato: l’uomo e la donna adulti, infatti, hanno cessato di rappresentare la figura di compimento dell’esistenza; la “adultità” ha perso il proprio ruolo di faro per le nuove generazioni. Al suo posto, si è affermata la forma giovanile dell’umano, quale parametro di riferimento per tutte le età. Ma come sarà possibile, allora, divenire cristiani adulti quando il mondo propone il mito di una giovinezza infinita? La pedagogia cristiana dovrà essere in grado di far riscoprire la bellezza dell’essere adulti, con quanto questo significa in termini di impegno e dono di sé agli altri. Insegnare a essere adulti va di pari passo con l’innamorarsi di colui che incarna l’umano per eccellenza, Gesù Cristo. Anche per la Chiesa si tratta, infine, di passare a una nuova maturità, smettendo di pensare al proprio futuro come proiezione e salvaguardia del presente ma accettando la fine di un passato per accedere a una realtà nuova.

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