Uno sguardo contemplativo: è questo il punto di partenza scelto da Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, e da Gianni Borsa, giornalista dell’agenzia Sir, per guardare alla complessità e alle contraddizioni del nostro tempo, svelate ancor di più dalla pandemia da COVID-19 in corso ormai da quasi due anni.
Il richiamo alla dimensione contemplativa costituisce un tratto qualificante, un vero e proprio stile, che influenza e modella il modo di leggere quanto accade nella società, di riconoscere le opportunità che emergono e di interpretarne le sfide. In questo senso, gli AA. ci invitano a compiere un esercizio impegnativo e proprio per questo fecondo: darsi il tempo necessario per andare oltre a quanto appare immediatamente, per prendere atto delle profonde interconnessioni che esistono a tanti livelli, lasciandosi guidare in particolare dalle encicliche sociali di papa Francesco.
La strada che hanno percorso gli AA. è stata quella di selezionare alcune parole chiave (giovani, comunità, periferia, Europa, scarto, lavoro, libertà… giusto per citarne alcune), rileggendole attraverso la loro esperienza personale e professionale, il continuo rinvio alle Scritture, il richiamo del magistero, il confronto con altri autori. In questo modo, hanno “scrostato” queste parole da letture che finiscono con impoverirle, prendendo le distanze da «due fra i grandi mali della nostra epoca: l’individualismo (uscire da se stessi e da una visione del mondo piegata ai soli propri desideri e interessi) e l’assertività (la quale tende a imporre le proprie convinzioni)» (p. 11).
Come per la Laudato si’, a cui si fa esplicito riferimento nel titolo, anche questo volume non può essere semplicemente letto, ma mette in moto la riflessione, tanto personale quanto di un gruppo, in vista di un cambiamento e di un’assunzione di responsabilità.