Napoli 1343

Le radici medievali di una mentalità criminale

Amedeo Feniello
Mondadori, Milano 2015, pp. 288, € 15
Scheda di: 
Fascicolo: giugno-luglio 2016
Vari autori nel corso dei secoli hanno scritto in merito alla violenza a Napoli (lotte tra clan, microcriminalità, estorsioni), anche letterati come Petrarca. Ma quando nasce questo disordine pubblico?

Lo storico Amedeo Feniello nel suo Napoli 1343 parte da due episodi: uno recente, l’altro medioevale. Nel 2005 tre giovani sono assassinati dalla camorra a Casavatore, davanti alla scuola dove l’A. insegnava. Nel 1343, nella rada di Baia vicino Napoli, una nave genovese carica di merci viene assalita di notte, l’equipaggio catturato, il capitano barbaramente trucidato. La tesi è che questi due fatti di cronaca così lontani nel tempo sono collegati da un filo sottile che risale lungo i secoli. In pratica, nel Medioevo si sarebbe formata la mentalità, che oggi è alla base della camorra, fondata su alcuni elementi: ripartizione del territorio tra clan, suo controllo con la violenza, ecc. Tutto ciò avviene negli anni che vanno dalla fine del Ducato indipendente (1142) alla conquista angioina (1263). Alla fine del Duecento, a Napoli si consolida la mentalità violenta (seme della camorra) di un centinaio di famiglie nobili che controllavano i “seggi”, istituzioni amministrative del tempo che gestivano i quartieri cittadini.

Feniello descrive una realtà sociale in cui comandano i clan dei seggi, pronti a risolvere anche con la forza i problemi del territorio di competenza e tanto forti da poter opporsi o imporre compromessi ai sovrani che si susseguono a Napoli. L’A. parla anche delle relazioni tra Napoli, Genova e Firenze, delineando le incomprensioni, le differenti mentalità e modi di agire esistenti all’epoca.

Si tratta di un’analisi utile per meglio comprendere i problemi atavici di Napoli e ricercare soluzioni oltre il semplice presidio del territorio, che non sempre coincide con il suo controllo e con l’assicurare l’ordine pubblico. Soluzioni che dovrebbero avere anche l’obiettivo di cambiare la mentalità, il modo di agire e relazionarsi.

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