Martin Lutero

Una prospettiva ecumenica

Walter Kasper
Queriniana, Brescia 2016, pp. 80, € 8
Scheda di: 
La figura di Martin Lutero e l’anniversario della Riforma protestante possono essere studiati da diverse prospettive; il cardinale Walter Kasper, teologo tedesco e responsabile del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani dal 2001 al 2010, ha scelto di rileggere le vicende occorse ormai cinquecento anni fa ponendo un’attenzione particolare all’attualità del pensiero del frate agostiniano in vista dell’odierno cammino ecumenico.
Fascicolo: ottobre 2017
Un’intuizione singolare è alla base del libro scritto dal cardinale Walter Kasper: anche se «Lutero non era un uomo ecumenico nel senso moderno del termine» (p. 63), le sue posizioni e i suoi scritti, riflesso di un mondo ben distante dal nostro, possono oggi dare un contributo all’ecumenismo proprio perché sono estranei a quanto stiamo vivendo.

Prima di soffermarsi sull’attualità di Lutero, Kasper ne ripercorre le vicende personali, collocando l’itinerario del frate agostiniano all’interno del passaggio epocale dal Medioevo alla Modernità, un tempo «in cui antico e nuovo si incontravano, si sovrapponevano e si trovavano reciprocamente in conflitto» (p. 16). In queste pagine, l’A. attinge ai più recenti contributi della ricerca scientifica su Lutero per liberarlo da immagini imprecise – se non veramente erronee – che gli si sono state attribuite tanto nell’ambito protestante quanto in quello cattolico. Il ritratto che ne risulta è di «un uomo desideroso di rinnovamento, non un Riformatore» (p. 27), le cui istanze misero in moto un processo che andò ben oltre quanto aveva immaginato, sfociando nella rottura dell’unità ecclesiale per ragioni non solo teologiche, ma anche politiche.

I recenti passi compiuti verso una ricomposizione della frattura ecclesiale consumatasi cinquecento anni fa sono stati importanti. Resta, però, ancora molto da fare da parte cattolica e protestante per avanzare insieme su alcuni capitoli fondamentali, in particolare la comprensione e il rapporto tra Chiesa, ministero ed eucarestia. Il futuro del cammino ecumenico passa per la prosecuzione del lavoro intrapreso dal concilio Vaticano II e rilanciato da papa Francesco, il quale non ricorre più all’immagine dei «cerchi concentrici attorno al centro romano» per descrivere l’unità, ma a quella del «poliedro, cioè di una realtà a molte facce, non un puzzle messo insieme dall’esterno» (p. 65). Ma passa anche – a giudizio di Kasper – dalla ripresa degli scritti mistici di Lutero e dell’orientamento, centrale nella sua vita, verso il Vangelo della grazia e della misericordia di Dio. Muoversi in queste direzioni può favorire un dialogo ecumenico, che non coinvolga solo la dimensione intellettuale, ma che ha luogo «nei cuori, nella pietà personale, nella vita quotidiana e nell’incontro tra le persone» (p. 68).

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