Manifesto per riabitare l’Italia
Domenico Cersosimo e Carmine Donzelli (edd.)
Donzelli, Roma 2020, pp. 272, € 18,05
«Da troppo tempo manca una rappresentazione efficace delle articolazioni territoriali del nostro Paese. Manca una visione d’insieme dell’Italia d’oggi capace di dar conto delle criticità e delle potenzialità dei differenti territori, delle aree in espansione e di quelle in sofferenza» (p. IX). Questa constatazione, posta in apertura dell’introduzione al Manifesto per riabitare l’Italia, sintetizza il punto di avvio di una riflessione, che si propone un obiettivo ambizioso: «aprire una grande discussione intellettuale, civile e politica, sui modi con cui si può riabitare l’Italia» (p. XI), andando oltre alla “riduzione” del nostro Paese alle sole realtà metropolitane.
L’analisi svolta mette in luce i limiti di riproporre acriticamente una visione dell’Italia dei “vuoti”, ossia dei luoghi spopolati e abbandonati a se stessi, con servizi pubblici in degrado, in contrapposizione con l’Italia dei “pieni”, dei centri all’avanguardia a livello europeo e non solo. La nostra realtà è invece ben più complessa e ricca: «la varietà è la principale fonte della specificità distintiva del Paese e, anche, del suo vantaggio competitivo» (p. 7). Per rendersi conto di questa ricchezza è perciò necessario smontare letture stereotipate e «tornare a guardare da vicino» ai singoli territori, le periferie come i centri, così da «intravedere i modi per ridare alle persone la libertà sostanziale di restare o partire, e ai luoghi l’opportunità di essere riabitati» (pp. 8-9).
Le proposte del Manifesto per riabitare l’Italia – frutto di un lavoro condiviso da parte dei membri dell’associazione “Riabitare l’Italia”, – sono state commentate da cinque autorevoli discussant esterni: lo storico dell’arte Tomaso Montanari, l’esperto di politiche urbane Gabriele Pasqui, il sociologo Rocco Sciarrone, la politologa Nadia Urbinati e l’economista Gianfranco Viesti. Ognuno ha offerto il proprio contributo, arricchendo le prospettive presentate, individuando ulteriori sviluppi possibili, segnalando alcuni punti critici.
A completare il testo vi è un lessico di ventotto parole chiave, che raccolgono lo spirito della proposta e che sono state esaminate per offrire al lettore ulteriori elementi di approfondimento.
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