L’era della non-pace. Perché la connettività porta al conflitto

Mark Leonard
Bocconi University Press, Milano 2023
Scheda di: 
Fascicolo: giugno-luglio 2023

Viviamo in un mondo di connessioni. Mark Leonard, in questo libro, ci tiene a sottolinearlo non con un’accezione negativa, ma consapevole del fatto che queste – il cui insieme traslato su scala mondiale prende il nome di globalizzazione – non portino con sé solo gli aspetti positivi che noi tutti siamo abituati a cogliere.

La tesi che viene portata all’attenzione del lettore è che l’interdipendenza sia la causa dei più recenti conflitti, e che l’idea, comunemente accettata, che legando le persone si riducano le tensioni e si crei la pace sia in realtà sempre più a rischio. Anzi il mondo interconnesso, secondo il politologo statunitense, porta con sé le premesse di quella che viene definita “nonpace”. A questo si aggiunge poi il cambio di paradigma della guerra, che non è più soltanto circoscritta al campo di battaglia e nella quale il confine tra militare e civile, già labile, diventa ancora più sfumato.

Il conflitto tra Russia e Ucraina, che ha conosciuto un’escalation nel febbraio 2022 con l’invasione del territorio ucraino dopo anni di “guerra ibrida”, rappresenta per l’A. l’esempio perfetto dei nuovi conflitti di connettività, che rientrano ancora nella definizione della guerra data dal generale prussiano Carl von Clausewitz come continuazione della politica con altri mezzi. In questo scenario, la globalizzazione è diventata un’arma, usata non solo nel teatro bellico dell’Europa orientale, ma anche nella lotta mondiale tra le superpotenze in una riproposizione, con attori diversi, della Guerra fredda novecentesca: gli Stati Uniti sono ancora protagonisti, ma di fronte non c’è più l’Unione Sovietica, bensì la Cina. Inoltre, il campo di battaglia non è più il cielo o la terra, ma le infrastrutture che legano l’economia globale: dazi, sanzioni e guerre commerciali la fanno da padrone, sostituendo fanteria e fucili.

Il mondo interconnesso ha portato tanti vantaggi, ma le sue caratteristiche negative sono inestricabilmente intrecciate ed è quasi impossibile districarle senza distruggere molti dei più grandi progressi fatti dalla nostra civiltà negli ultimi secoli. L’obiettivo, tuttavia, non deve essere il ritorno al passato: è fondamentale giungere al disarmo della connettività. Per farlo, Leonard ci lascia una serie di linee guida che assomiglia molto a una terapia dai tratti psicologici: come in ogni percorso di questo tipo, il primo passo è riconoscere e affrontare il problema, fino ad arrivare a stabilire confini sani e a cercare di ottenere quello che l’A. definisce “un consenso reale”, poiché il problema della connettività coinvolge tutta la popolazione mondiale. Sia chiaro, questo processo non curerà del tutto il problema. Consentire la serenità, però, è già un inizio.

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