Le nuotatrici

regia di Sally El Hoseini
Regno Unito – USA 2022, biografico, drammatico, 134 min.
Scheda di: 
Fascicolo: gennaio 2023

Netflix mette a segno un altro film che fa pensare. È la storia vera delle sorelle Sarah e Yusra Mardini, giovani nuotatrici siriane che, allo scoppio della guerra civile nel loro Paese, nel 2015, fuggono da Damasco alla volta della Germania per poter continuare a inseguire il sogno di partecipare ai Giochi Olimpici di Rio 2016 e nel contempo salvare l’intera famiglia dalla guerra incalzante.

La trama del film è semplice, ma il viaggio che affrontano Sarah e Yusra per arrivare in Germania è pieno di pericoli e insidie. La regista Sally El Hoseini riesce a prendere per mano lo spettatore e a fargli compiere il medesimo viaggio della speranza compiuto dalle protagoniste, con una narrazione pulita che non indulge nel particolare cruento o nel compiacimento per la sofferenza, senza però nascondere nulla dei traumi, delle paure e dei rischi che le due giovani devono affrontare per sopravvivere e arrivare in Europa. Il viaggio di Sarah e Yusra parte dalla Siria, passa per la Turchia chia, dove le due ragazze insieme ad altri venti compagni pagano la traversata per raggiungere le coste dell’isola di Lesbo, in Grecia, su un rattoppato gommoncino che si guasta in mezzo al mare, dove rischiano di affogare. Sarà proprio l’abilità natatoria delle ragazze, che affrontano mezza traversata in acqua per spingere la fragile imbarcazione, a salvare tutti i migranti e a farli sbarcare sulle coste greche. Da qui il viaggio continua con altre drammatiche tappe attraverso la rotta balcanica, fino all’arrivo in Germania.

Una volta in Europa, dopo mesi trascorsi in un centro di accoglienza, Sarah e Yusra riescono a riprendere l’attività atletica grazie all’incontro con Sven Spannekrebs, un allenatore di nuoto che lavora nella piscina adiacente al centro e che si rende conto subito del loro talento, soprattutto della più giovane, Yusra. Selezionata per partecipare alle gare di Rio 2016 per la squadra dei rifugiati, Yusra corona il sogno di partecipare alle Olimpiadi, ma ancora di più di diventare ambasciatrice delle drammatiche storie di tutti coloro che si trovano a dover affrontare un duro viaggio che li sradica dalla patria per sfuggire a un destino di povertà e di morte.

Il viaggio geografico delle sorelle Mardini si accompagna al loro percorso interiore: il film è particolarmente attento a raccontare le relazioni e a mettere in luce come solo attraverso di esse diventa possibile salvare l’essenza dell’umano, anche nelle circostanze meno favorevoli. Il rapporto tra le due sorelle e con la loro famiglia; il rapporto con i vari compagni di strada; quello con l’allenatore e con le persone del centro di accoglienza, ci portano all’interno di un viaggio personale che consente alle due ragazze, ognuna secondo la sua personalità, di crescere e diventare una giovane donna protagonista della propria vita.

Se infatti Yusra incarna lo spirito olimpico, Sarah diventa invece una paladina di giustizia e si dedica ad aiutare tutti i migranti che come lei sono sbarcati sull’isola di Lesbo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Come ha affermato Yusra in un’intervista rilasciata in qualità di ambasciatrice dell’UNHCR, «Non c’è da vergognarsi nell’essere un rifugiato se ricordiamo chi siamo. Siamo ancora i medici, gli ingegneri, gli avvocati, gli insegnanti, gli studenti che eravamo quando ci trovavamo nelle nostre case. Siamo ancora madri e padri, fratelli e sorelle. Sono state la guerra e le persecuzioni a costringerci ad abbandonare le nostre case per cercare la pace. Questo vuol dire essere un rifugiato. Ecco chi sono io. Ecco chi siamo tutti noi, quella popolazione senza patria che cresce di giorno in giorno. Sono una rifugiata e sono orgogliosa di battermi per la pace, l’onore e la dignità di tutti coloro che fuggono dalla violenza. Unitevi a me. State dalla nostra parte».

 

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