Le donne il management la differenza

Un altro modo di governare le aziende

Luisa Pogliana
Guerini e Associati, Milano 2012, pp. 181, € 18,50
Scheda di: 
Fascicolo: marzo 2013

Non di rado nelle aziende il potere si manifesta come un esercizio di dominio e di controllo, funzionale a interessi di parte e spesso autoreferenziali. Cosa succede quando le donne raggiungono i vertici delle aziende? Come si rapportano con questa concezione di potere? Il libro è frutto di un confronto tra alcune donne manager, all’interno di un progetto promosso da AIDP (Associazione italiana per la direzione del personale) e Donnesenzaguscio (<www.donnesenzaguscio.it>), associazione fondata dall’A.

Il più delle volte, quando raggiungono i vertici aziendali, le donne devono continuamente dimostrare di essere all’altezza del ruolo ricoperto, correndo così il rischio di replicare un modello maschile, «la brutta copia del potere maschile condito di primadonnismo femminile» (p. 88).

Il volume è costruito attorno alle testimonianze delle donne manager, ai loro racconti su come hanno conosciuto il potere – fatto di rapporti e non di relazioni –; alla loro attenzione verso il tempo, auspicando «una organizzazione che anziché riorganizzare a ritroso tutta la vita in funzione del lavoro, sappia pensare il lavoro come una parte della vita» (p. 39); alla ricerca di «mille microsoluzioni, capaci di vedere le necessità specifiche delle persone e trovare risposte adatte» (p. 119).

Esiste un modo diverso di essere manager, ma non è solo una questione di genere: ciò che cambia è il pensiero. Così in queste pagine si scopre come alla cultura del potere si possa sostituire quella del governo, orientata alla guida; come il «dirigere diventa includente e punta a sviluppare capacità, autonomia, responsabilità diffuse» (p. 172); come la cura e la responsabilità portano non a gestire le persone, ma a valorizzarle.

Il bilancio è positivo «non necessariamente perché si sono ottenuti risultati e successi: questo, ovviamente, non sempre è accaduto. Ma resta essenzialmente positivo avere immaginato il cambiamento e aver agito in quella direzione. Non importa dove si è arrivate: si è cominciata una strada, quella che sembra giusta»; una strada aperta per tutti (p. 168).

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