Lavoratori e cittadini

di Rosangela Lodigiani
Vita e Pensiero, Milano 2018, pp. 136, € 12
Scheda di: 
Fascicolo: marzo 2019

Il mondo del lavoro sta attraversando una fase di profondo cambiamento, in cui si affermano progressivamente nuove modalità lavorative, figure professionali e forme contrattuali, ma è soprattutto la concezione stessa del lavoro che sta mutando. La ridefinizione di assetti fino a poco tempo fa consolidati ha inevitabilmente plurime ripercussioni, alcune che vanno anche a toccare dimensioni a prima vista meno evidenti.

È il caso dello stretto legame tra lavoro e cittadinanza, di cui «è intessuta la nostra vita quotidiana più di quanto non ce ne rendiamo conto», come osserva la sociologa Rosangela Lodigiani (p. 15). Su questo legame – approfondito e ridefinito nel tempo – si sono modellate le società occidentali dal Secondo dopoguerra in poi a livello sia di diritti civili sia di welfare. Ne è una chiara attestazione la nostra Costituzione, dove «lavoro, persona e dignità rappresentano un trilemma indissolubile scolpito in più articoli» (p. 27).

I recenti fenomeni del mondo del lavoro hanno mutato questo legame, ma non lo hanno spezzato, sollevando però non poche questioni di fondo per alcuni cortocircuiti. In particolare, «la cittadinanza schiacciata sulla dimensione occupazionale impoverisce il significato del lavoro» (p. 109), impedendo il riconoscimento di forme di lavoro di valore sociale che non sono retribuite. In questo modo, però, si impoverisce anche la comprensione stessa della cittadinanza.

Alla constatazione di questo nodo, che emerge grazie a un’analisi accurata, l’A. fa seguire un’ultima e importante parte propositiva. Sono «sentieri aperti», nel segno della creatività e della sperimentazione, per «legare in modo nuovo i diritti del lavoro e i diritti di cittadinanza sociale» (p. 120).

Ultimo numero

Rivista

Visualizza

Annate

Sito

Visualizza