La Sicilia nel mondo globalizzato

I tiranni e gli eroi. Viaggio nella memoria (1943-2013)

Nino Alongi
Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ) 2017, pp. 500, € 24
Scheda di: 
Fascicolo: dicembre 2018

Nino Alongi è nato e vissuto a Palermo, dove ha insegnato, ha fatto il giornalista pubblicista, ha creato insieme ad altri Città X l’Uomo (movimento di ispirazione cristiana alternativo alla DC, fondato all’indomani dell’uccisione di Piersanti Mattarella), è stato consigliere comunale nella stagione della “Primavera”, a cui ha dedicato uno dei suoi molteplici libri. Una personalità al contempo paradigmatica e anomala. Paradigmatica perché impegnata in politica, o comunque nella vita pubblica, in nome di un ideale di bene comune e di solidarietà scevro da interessi privati e, seppure trasparente nell’ispirazione cristiana, tale da rivolgersi a tutte le persone di buona volontà. Anomala rispetto al tipo di personaggi che spesso si affermavano concretamente nella politica locale – così come in quella nazionale –, alla ricerca sistematica di un consenso clientelare e talvolta capaci di sfruttare anche la corruzione e le connivenze con i poteri criminali.

Secondo un rilevante filone di analisi “economica” della politica, il più delle volte i politici, anche quando non violano la legge, sarebbero mossi essenzialmente dall’intenzione di occupare posizioni di potere a vantaggio proprio e dei propri sodali, il che spesso è vero. D’altro canto, se mancano del tutto personalità pubbliche che in certi momenti e sotto certi profili sanno guardare più lontano, vale a dire agli interessi generali e di lungo periodo, un sistema-Paese declina e poi crolla, tarlato dagli interessi particolari.

Durante i suoi ultimi anni, Alongi ha lavorato a questo volume, opera di grande respiro, che si presta a diversi livelli di lettura. È anzitutto una ricostruzione sul filo della cronologia di ciò che è avvenuto a Palermo e in Sicilia, dallo sbarco degli Alleati nel 1943, al separatismo, dall’autonomia speciale, a Portella della Ginestra, dalle riforme, al primo effimero esemplare di secondo partito cattolico (l’USCS nata nel 1958 col milazzismo), dal centrosinistra, all’apertura al PCI e all’esperienza orlandiana, e così via fino al 2013. In parallelo, vengono ripercorse anche le vicende nazionali e internazionali. Uno dei punti di forza del libro, scritto con una prosa scorrevole e fruibile da ampie cerchie di lettori (auspicabilmente anche giovani), è che in esso si mostra, a dispetto dello stereotipo per cui la Sicilia sarebbe la terra dell’immobilità, come qui per certi aspetti salienti si siano manifestati i prodromi di molto di ciò che poi si è mosso o avrebbe potuto muoversi nel Paese: dalla politica antimafia, alla solidarietà nazionale, alla crisi del partito di maggioranza relativa, alla transizione verso la cosiddetta Seconda Repubblica. Un altro elemento di interesse è l’analisi di ciò che via via avveniva in ambito ecclesiale, con riferimento ai protagonisti, alle divergenze interne, ai rapporti mai scontati con la politica e con la società civile.

Un vastissimo affresco, disegnato con mano sicura da una testa pensante, che ci dimostra come dalla memoria occorra partire per capire e cambiare il tempo presente e quello futuro.

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