La primavera breve
Quando Palermo sognava una Città per l'Uomo
Fabrizio Lentini
Prefazione di Bartolomeo Sorge; Paoline Editoriale Libri, Milano 2011, pp. 216, € 22
«I germogli fioriti durante la “primavera di Palermo” sono destinati, nonostante tutto, a dare il loro frutto» (p. 9). È la certezza di p. Sorge, autore della prefazione di questo saggio in cui Fabrizio Lentini ripercorre, seguendo la parabola del movimento “Città per l’Uomo”, le vicende politiche palermitane dall’inizio degli anni ’80, raccogliendo alla fine del libro anche le testimonianze di alcuni protagonisti di quella stagione. Per un tempo breve, ma significativo, tra il 1987 e il 1990, Palermo vive il sogno di liberarsi dal giogo della mafia, alimentato da clientelismo e corruzione, grazie a un rinnovato clima di fiducia fra società civile, istituzioni e politici. Molto si deve al lavoro di animazione politica e culturale di “Città per l’Uomo”, che ha saputo unire la lotta contro criminalità organizzata e mentalità mafiosa all’impegno per diffondere, in positivo, la cultura della legalità, stimolando «le istituzioni pubbliche e i cittadini a passare dalla passività all’iniziativa, dall’indignazione alla proposta, dal clientelismo alla trasparenza, attraverso l’elaborazione di un progetto nuovo di città: fare di Palermo una Città per l’Uomo» (p. 14). Il sogno è svanito quando il movimento da aggregazione trasversale ha cercato di assumere la struttura rigida del partito. Anche se «il movimento non c’è più, […] il torrente impetuoso […] si è prosciugato nella pietraia» (p. 148), dalla sua vicenda si può trarre un insegnamento prezioso, in un tempo in cui sembra risvegliarsi l’interesse della società civile per l’impegno politico.
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