La Costituzione della Repubblica italiana
Augusto Barbera
Giuffrè editore, Milano 2016, pp. 210, € 19
Il 22 dicembre 1947 l’Assemblea costituente approvò con larga maggioranza il testo della Costituzione della neonata Repubblica italiana, entrato in vigore con l’inizio dell’anno successivo. Sono trascorsi settanta anni da quel momento e non mancano gli interrogativi se la Carta fondamentale del nostro Paese sia «ancora fertile e robusta» (p. 43). Il dibattito al riguardo conta una grande varietà di posizioni ed è stato particolarmente vivace in occasione dei tentativi di riforma della Parte II della Costituzione di cui si discute da ormai quarant’anni.
Per Augusto Barbera, professore di Diritto costituzionale e ora giudice della Corte costituzionale, «la Costituzione del ’48 è, nel complesso, tuttora robusta perché il suo testo è “eclettico”, “inclusivo” e […] “a virtualità multiple”» (p. 3). Con queste parole l’A. sottolinea la capacità avuta dal testo costituzionale di assumere e indirizzare anche le novità emerse a livello sociale e politico nel corso del tempo, continuando a svolgere il fondamentale ruolo di riferimento per lo Stato. La Carta costituisce «un ricco giacimento di valori e di principi che danno identità alla Repubblica […] “memoria” e “progetto” della Nazione» (p. 203-204).
Per «evitare di ridurre l’analisi giuridica ad uno sterile esercizio di semantica giuridica» (p. 6), la riflessione sulla Costituzione è legata alla considerazione più ampia dell’ordinamento costituzionale e degli eventi occorsi in questi anni: l’avvio del processo di integrazione europea avviatosi negli anni ’50, il Sessantotto, la stagione del terrorismo, la crisi dei partiti, la cosiddetta Seconda Repubblica, la globalizzazione. Ciò che emerge dal saggio del prof. Barbera è la perdurante vitalità dei principi su cui il testo costituzionale si regge, che sono «assai più radicati nella coscienza degli italiani di quanto non lo fossero in quei primi decenni in cui la Carta costituzionale aveva iniziato il suo cammino» (p. 2). Il libro, capace di tenere insieme il rigore scientifico dell’analisi e la passione civica, rappresenta un contributo prezioso perché l’opera di radicamento dei principi costituzionali prosegua e trovi concreta traduzione a tutti i livelli della vita nazionale.
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