L'orto di Michelle

Chiara Tintori
Mancano poche settimane al trasloco di Barack Obama dalla Casa Bianca e sono in tanti a tracciare un bilancio del suo doppio mandato, dopo 8 anni. Anche noi lo abbiamo fatto nel numero di ottobre di Aggiornamenti Sociali. Ma qui vorrei mettere a fuoco l'eredità di Michelle, ciò per cui, al di là di polemiche e pettegolezzi, verrà ricordata: il suo orto!

Fin dai primi mesi di presidenza del marito, la first lady non ha esitato a far suo l’impegno contro l'obesità infantile, specie nelle famiglie a reddito più basso, e contro il junk food nei pranzi degli studenti statunitensi.

L’idea di coltivare parte del prato della Casa Bianca – e di farsi aiutare periodicamente da classi di studenti – si è inserita nella più ampia campagna “Let’s Move!” al fine di aumentare l’attività fisica dei bambini, con particolare attenzione alle comunità afro-americane e ispaniche. La campagna ha portato i suoi frutti e in questi anni l’obesità infantile in America ha visto un’inversione di tendenza. 

La scorsa settimana nella cerimonia ufficiale di “lascito” dell’orto, Michelle si è così espressa:  «Questo orticello continuerà a esistere, simbolo della speranza di veder fiorire una nazione più sana per i nostri figli (...). Mi riempie d'orgoglio la consapevolezza che quest'orto servirà a ricordare il processo che abbiamo avviato, ma anche il lavoro che noi tutti dobbiamo completare». È un’eredità consegnata simbolicamente al prossimo inquilino della Casa Bianca.

Non siamo americani, ma non possiamo dimenticare che in Italia sovrappeso e obesità colpiscono un bambino su tre. Che cosa stiamo facendo per non abbassare la guardia sull'educazione a un'alimentazione più sana e sostenibile per i nostri figli? Quali stili di vita proponiamo loro? Sedentari a portata di click, oppure incentivanti al movimento e dunque alla fatica? Senza dimenticare che è il nostro esempio, prima di tutto, a formare i cittadini di domani.

10 ottobre 2016
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