L’hamburger di Frankenstein
La rivoluzione della carne sintetica
Paolo Benanti
EDB, Bologna 2017, pp. 92, € 9,50
«Cosa significa per un mondo piagato dalla fame poter produrre carne in modo totalmente diverso? Quali rischi comporta e quanto è sicuro questo prodotto? Sarà un beneficio per pochi o una risorsa per tanti? Che effetto avrà sul mercato delle carni la carne in vitro? Come tutelare i consumatori, e come proteggere gli strati più vulnerabili della popolazione?» (p. 10).
Sono questi gli interrogativi con i quali entra in dialogo Paolo Benanti – teologo specializzato in bioetica e nel rapporto tra teologia morale, bioingegneria e neuroscienze – sul tema della carne in provetta, che poca eco ha trovato sui nostri media. Eppure un dibattito etico e civile è quanto mai urgente, visto che la domanda globale di carne, elemento chiave della nostra alimentazione, necessiterebbe di allevamenti sempre più intensivi e di produzione maggiore. Che cosa c’è dunque di meglio che poter realizzare un hamburger sintetico, frutto di cellule muscolari nutrite con proteine che avevano prodotto la crescita del tessuto, così come avvenuto nel 2013 a Londra per opera di biotecnologi olandesi? L’A. grazie all’esempio della carne in vitro, riflette su «di una capacità e di un desiderio molto recenti: controllare in toto la vita, affrancarla dalle dinamiche naturali e, grazie alla tecnologia, trasformarla in realtà sintetica. È lecito tutto questo?» (p. 60). Le valutazioni etiche sono articolate e differenti a seconda degli attori in gioco; a noi il compito di dialogare con la società civile affinché lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di queste biotecnologie siano orientati verso il bene comune.
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