Articolo
L'eredità di Sturzo
A cinquant’anni dalla morte, l’A. rilegge le opere della maturità di don Luigi Sturzo, scritte tra il 1905 e il 1945, mostrando come egli si collochi a pieno diritto nella tradizione del cattolicesimo democratico; non sono attendibili quindi le recenti tendenze a vedere nello statista siciliano un liberale tout court. Due punti nodali del suo pensiero vengono messi in evidenza: la laicità della politica, nella consapevolezza che, se essa si eclissa, pure i valori religiosi soffrono una profonda lesione: il primato della società civile sullo Stato, non nel rifiuto di quest’ultimo, ma nella sua limitazione, perché «la vera unità del corpo sociale non può nascere verticisticamente dall’alto»
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