L’acqua pubblica è il futuro

L’esperienza globale della rimunicipalizzazione

S. Kishimoto, E. Lobina, O. Petitjean (edd.)
in collaborazione con Miraggi Edizioni, Torino 2015, pp. 148, gratuito.
Scheda di: 
Fascicolo: dicembre 2016

Un nuovo spettro si aggira per l’Europa (ma non solo): quello della rimunicipalizzazione dei servizi idrici. Se negli anni ’90 si predicava l’affidamento dell’acqua al mercato, nel periodo 2000-2015 i curatori del libro hanno contato 235 casi in cui autorità pubbliche hanno rescisso o non rinnovato contratti con gestori privati. Il volume raccoglie alcune esperienze in Francia, Germania, Stati Uniti e Indonesia, descritte dagli attivisti che vi hanno partecipato. Alla edizione italiana, tradotta dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e scaricabile dal suo sito, è stato aggiunto un capitolo sulla situazione in Italia a quattro anni dal referendum per l’acqua pubblica. Altri capitoli sono dedicati a questioni trasversali al tema dei servizi pubblici locali: le condizioni dei lavoratori, i sistemi di valutazione della qualità dei servizi, i meccanismi di risoluzione delle controversie tra pubblico e privato. Le conclusioni tracciano un bilancio positivo di 15 anni di rimunicipalizzazione ed offrono una guida pratica per cittadini e politici orientati ad agire in tale direzione.

Due questioni restano acnora aperte. Quali sono i motivi dietro alla scelta di parlare di rimunicipalizzazione anziché di ripubblicizzazione? Semplice traduzione dal francese dove il termine è comparso per la prima volta, oppure volontà di legittimare il governo locale e la sua prossimità ai cittadini rispetto alla gestione pubblica dello Stato nazionale? Secondo, la rimunicipalizzazione è definita come fenomeno globale, ma non è certo universale: i casi censiti nei Paesi a medio e basso reddito sono solo 51. Nelle città di questi Paesi la rete idrica municipale – spesso eredità coloniale – serve soltanto i quartieri più benestanti, mentre la maggioranza della popolazione ricorre a sistemi alternativi – pozzi comunitari, acquedotti di quartiere – perlopiù privati. Quale futuro per la rimunicipalizzazione alla luce di questi presenti e passati?


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