Islam e integrazione in Italia

La testa dei giovani e il nuovo mondo digitale

Antonio Angelucci – Maria Bombardieri – Davide Tacchini (edd.)
Marsilio Editore, Padova 2014, pp. 221, € 22
Scheda di: 
Fascicolo: aprile 2015
Il saggio Islam e integrazione in Italia nasce dall’esperienza del corso «Nuove presenze religiose in Italia. Un progetto di integrazione», promosso dal Forum internazionale di democrazia e religioni (FIDR) con il patrocinio del Ministero dell’Interno nel triennio 2010-2013.

Il libro intende presentare, attraverso il contributo di più autori, i principali temi trattati nel percorso triennale rivolto a una quarantina di esponenti dell’associazionismo islamico di prima e seconda generazione, in particolar modo guide religiose e mediatori linguistico-culturali di origine musulmana o convertiti italiani, uomini e donne che per diversi motivi gravitano nell’orizzonte di organizzazioni islamiche.
Per la prima volta inoltre viene pubblicata, in appendice, la bozza dello statuto di associazioni religiose che gestiscono moschee e per la prima volta imam e presidenti di comunità islamiche di ogni orientamento affrontano temi quali il ruolo della donna e il rapporto fra islam e democrazia. Tra i vari contributi presenti all’interno del libro segnaliamo quello di Antonio Angelucci, «L’associazionismo religioso nel quadro delle garanzie costituzionali del diritto di libertà religiosa», quello di Davide Tacchini, «L’imam, questo sconosciuto: chi è e cosa fa» e quello di Paolo Branca, «A proposito di “dialogo”».

Merito di questo volume è anche aver affrontato altri aspetti della presenza islamica in Italia, quali quello dei matrimoni misti (contributo di Barbara Ghiringhelli) e delle seconde generazioni (Milena Santerini), che rendono questo studio vivo e di estrema attualità. Emerge in modo chiaro come in Italia la situazione dell’Islam sia ancora in pieno divenire, anzi per molti versi ancora incerta e complessa.

Per la sua completezza e per la varietà di contributi il libro può raggiungere molteplici destinatari. Oltre alle comunità religiose musulmane, le pubbliche amministrazioni e università, può rappresentare uno strumento utile per le scuole medie superiori, per i centri parrocchiali e anche le diocesi. Se in un mondo che si presenta ormai profondamente multietnico e multireligioso bisogna essere sempre più in grado di trasformare la percezione della pluralità in ricchezza di stimoli per tutti gli autori e i lettori coinvolti, il testo si presta ad aiutare ad affrontare questo importante e imprescindibile percorso.


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