Islam e integrazione in Italia
La testa dei giovani e il nuovo mondo digitale
Antonio Angelucci – Maria Bombardieri – Davide Tacchini (edd.)
Marsilio Editore, Padova 2014, pp. 221, € 22
Il saggio Islam e integrazione in Italia
nasce dall’esperienza del corso «Nuove
presenze religiose in Italia. Un progetto
di integrazione», promosso dal Forum
internazionale di democrazia e religioni
(FIDR) con il patrocinio del Ministero
dell’Interno nel triennio 2010-2013.
Il libro intende presentare, attraverso il
contributo di più autori, i principali temi
trattati nel percorso triennale rivolto a una
quarantina di esponenti dell’associazionismo
islamico di prima e seconda generazione,
in particolar modo guide religiose e
mediatori linguistico-culturali di origine
musulmana o convertiti italiani, uomini
e donne che per diversi motivi gravitano
nell’orizzonte di organizzazioni islamiche.
Per la prima volta inoltre viene pubblicata,
in appendice, la bozza dello statuto
di associazioni religiose che gestiscono
moschee e per la prima volta imam e
presidenti di comunità islamiche di ogni
orientamento affrontano temi quali il
ruolo della donna e il rapporto fra islam e
democrazia. Tra i vari contributi presenti
all’interno del libro segnaliamo quello di
Antonio Angelucci, «L’associazionismo
religioso nel quadro delle garanzie costituzionali
del diritto di libertà religiosa»,
quello di Davide Tacchini, «L’imam,
questo sconosciuto: chi è e cosa fa» e quello di Paolo Branca, «A
proposito di “dialogo”».
Merito di questo volume
è anche aver affrontato
altri aspetti della presenza
islamica in Italia,
quali quello dei matrimoni
misti (contributo
di Barbara Ghiringhelli) e delle seconde
generazioni (Milena Santerini), che
rendono questo studio vivo e di estrema
attualità. Emerge in modo chiaro come
in Italia la situazione dell’Islam sia ancora
in pieno divenire, anzi per molti versi
ancora incerta e complessa.
Per la sua completezza e per la varietà
di contributi il libro può raggiungere
molteplici destinatari. Oltre alle comunità
religiose musulmane, le pubbliche amministrazioni
e università, può rappresentare
uno strumento utile per le scuole medie
superiori, per i centri parrocchiali e anche
le diocesi. Se in un mondo che si presenta
ormai profondamente multietnico e multireligioso
bisogna essere sempre più in
grado di trasformare la percezione della
pluralità in ricchezza di stimoli per tutti
gli autori e i lettori coinvolti, il testo si
presta ad aiutare ad affrontare questo importante
e imprescindibile percorso.
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