ArticoloImmagini

In vasca con determinazione

«Uno sguardo che si sposta, un sorriso nervoso, un’occhiata intensa […]. Osservare direttamente la disabilità crea problemi. L’handicap, infatti, ci pone interrogativi profondi, non coinvolge solo chi ne è portatore, riguarda ogni singolo individuo. La vista della persona disabile rimanda a qualcosa dentro di noi ed è per questo che scatena reazioni istintive, nello sguardo stesso o nel precipitarsi a rivolgere la parola a chi è disabile, a offrirgli un aiuto» (Schianchi M., La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà, Feltrinelli, Milano 2009, 73). L’immagine che presentiamo appartiene a un più ampio reportage fotografico, Swimming with determination — esposto all’interno del FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma nel 2008, il cui tema era Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano —, realizzato seguendo gli atleti del Gruppo Sportivo Santa Lucia di Roma per circa un anno, fra allenamenti, sacrifici, gare, vittorie e delusioni, sempre portati avanti con ferma determinazione: nella fatica nasce la voglia incessante di essere liberi, liberi nell’acqua. Ri-appropriarsi o appropriarsi di un corpo diverso attraverso la disciplina del nuoto, infatti, è un percorso lento e faticoso, e l’attività agonistica, quando passa attraverso passione e sforzo di ogni giorno, diventa rigenerativa. Esistono molti disabili in Italia che vivono in solitudine la propria condizione e alcune società sportive rappresentano luoghi di aggregazione dove viene offerta la possibilità di svolgere un’attività terapeutica e agonistica al tempo stesso, supporto fondamentale per un recupero psicofisico del disabile, che dice anche il percorso della società civile che impara ad accogliere e integrare le diversità dei suoi cittadini.
Fascicolo: aprile 2011
Ultimo numero
Leggi anche...

Rivista

Visualizza

Annate

Sito

Visualizza