In memoria di me. Sopravvivere a un abuso

Patrick Goujon
EDB, Bologna 2023, pp. 104
Scheda di: 
Fascicolo: marzo 2024

In memoria di me del gesuita e teologo francese Patrick Goujon affronta in modo delicato e preciso il tema complesso del ritardo nella denuncia nel caso di abusi compiuti su minori. Nelle pagine autobiografiche del libro l’A. ripercorre i vari passi che lo hanno portato alla presa di consapevolezza di essere stato abusato dal proprio parroco, a distanza di più di quarant’anni dall’accaduto. In questo percorso, un ruolo fondamentale è stato rivestito dalla terapia auricolare a cui l’A. fu sottoposto per lenire il dolore cronico alla schiena e senza cause apparenti. Inizia da questa terapia un lungo percorso di presa di coscienza che gli ha permesso di dare consistenza e voce a qualcosa che solo il corpo aveva tenuto in memoria e che restituiva attraverso questi lancinanti dolori alla schiena.

La presa di coscienza di quanto accaduto nel passato ha determinato un cambiamento drastico nella vita dell’A.: tutto è stato messo in dubbio, tutto ha acquisito un significato diverso, causando uno straziante dissidio interiore, uno spaesamento profondo. Che cosa fare adesso? Anche in questa nuova fase sono stati necessari tanto tempo e tanto ascolto di se stesso, che lo hanno condotto a trovare il coraggio di prendere la decisione di denunciare. In questo percorso per l’A. è stato sconcertante scoprire di non essere stato l’unica vittima del parroco abusante, che alcuni sapevano quanto accadeva e che l’unica azione di contrasto intrapresa nei confronti del sacerdote era stata solo il trasferimento in un luogo dove non fosse in contatto con bambini. Eppure queste notizie, pur nella loro drammaticità, sono state motivo di consolazione: «Non mi ero inventato tutto. Quel prete era noto per le sue aggressioni. Quindi avevo ragione. Potevo reggermi sui miei piedi, vivo» (p. 36).

Di fronte agli abusi sui minori nel seno della Chiesa, che è scandalo, che va contro alla speranza professata, di fronte a una denuncia che viene archiviata perché i fatti risalgono a troppo tempo addietro, che cosa rimane? «Per quanto riguarda me, so di poter dire ciò che mi è successo e credere che raccontarlo è possibile. Da un bambino può generarsi la parola» (p. 98). In memoria di me è la storia di un lungo percorso di cura di se stesso, attraverso un ascolto prolungato e profondo, che viene condiviso con tutti per restituire a chiunque la speranza di poter compiere il medesimo cammino di presa di consapevolezza e di guarigione.

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