Il senso dello sport. Valori, agonismo, inclusione

Luca Grion (ed.)
Mimesis, Milano-Udine 2022
[PDF scaricabile gratuitamente al link http://mimesisbooks.com/index.php/mim/catalog/book/36]
Scheda di: 

Nel titolo di questa raccolta il curatore Luca Grion anticipa gli ingredienti che man mano saranno sviscerati. Innanzitutto che cosa si intende per “sport”. Poi l’approfondimento oltre la banale affermazione secondo cui “fare sport è importante”: quali sono, se ci sono, i valori propri dello sport? Si mantengono tali una volta entrati nel mondo agonistico o professionistico? È ancora lo stesso sport quando non si hanno le stesse abilità psicofisiche?

Queste sono alcune delle grandi domande che dovrebbero porsi atleti, famiglie, società sportive e allenatori: solo fermandosi a riflettere su quanto si fa, può nascere la consapevolezza e la riuscita educativa di un percorso atletico. Lo testimoniano Andrea Zorzi, già campione di pallavolo, e Alessia Trost, campionessa e olimpionica di salto in alto, i cui scritti fanno da prefazione e postfazione di questo viaggio: entrambi mettono in guardia dal vivere l’agonismo come una ricerca di vittoria senza tenere conto del valore di quanto si sta facendo, del vissuto, dei suoi effetti e affetti.

Nell’ottica della formazione integrale della persona e del valore che il gioco, il movimento e lo sport rivestono, diversi contributi sottolineano la necessità di una preparazione adeguata per gli allenatori. Bisogna infatti ricordare che «chiunque abbia fatto sport durante l’infanzia o l’adolescenza, ricorda quell’esperienza, perché passa attraverso il corpo, rimane “incorporata”» (p. 61): l’impatto è decisivo nella vita di una persona e dal fisico passa anche nella formazione psicologica e umana.

Il rispetto dell’altro e delle regole comuni, la creatività, la responsabilità, la socialità e l’empatia e la consapevolezza di sé e sono alcuni esempi dei valori insiti nella pratica sportiva che possono educare l’atleta nella fioritura di sé, nell’acquisire abilità che vanno oltre la tecnica agonistica e che sono importanti nella vita quotidiana.

Ecco perché lo sport rappresenta uno strumento di grande aiuto sia per la formazione delle nuove generazioni sia per l’inclusione di quanti hanno disabilità psichiche o fisiche o disagi relazionali. Il termine non è scelto a caso, come ci spiega il sociologo Luca Bianchi: mentre integrazione richiama una normalità a cui rifarsi, inclusione «comporta il riconoscimento di un diritto che implica strategie e azioni mirate a rimuovere ogni forma di emarginazione sociale» (p. 212). Senza negare le differenze, si cerca, con forme anche creative, di armonizzare; per esempio il sitting volley o il “basket in carrozzina” sono progettati per persone disabili ma si praticano insieme a persone “abili”. Ciò porta a una formazione completa a vantaggio del corpo (l’attività fisica) e della consapevolezza dell’atto e di sé (esercizio fisico), all’interno di relazioni costruite nel giocare insieme, seguendo regole comuni (lo sport). L’effetto positivo è riscontrabile anche in pazienti con disturbi psico-sociali, dice il medico e psichiatra Santo Rullo nel suo contributo.

Questo cammino è possibile solo se chi accompagna gli atleti riesce a rendere manifeste tutte le potenzialità che la pratica sportiva ha nel cambiare la vita. E dovrà anche animare l’atleta a desiderare la vittoria, non tanto perché è “l’unica cosa che conta”, quanto perché «ciò che appare determinante, affinché la pratica sportiva diventi strumento formativo, è la volontà di competere al meglio delle proprie capacità per rendere onore al fine antropologico di capire qualcosa di più di sé stessi» (p. 93). In questa prospettiva persino una sconfitta può risultare utile.

Per gareggiare serve anche equità, un altro termine sondato in diversi contributi: mettere in condizioni di avere una gara ad armi pari. Con questo obiettivo sono pensate le suddivisioni tra categorie maschili e femminili o in categorie di peso in alcuni sport, come pure l’organizzazione delle paralimpiadi. Sebbene il tema sia complesso, servono paletti ben precisi per promuovere l’equità, a volte a scapito dell’inclusione. Qualche spunto su un possibile equilibrio tra i due valori viene dato dal curatore all’interno del suo contributo.

Il senso dello sport offre una lettura che spazia da pratiche in atto a questioni filosofiche e può essere il punto di partenza per una riflessione per singoli e istituzioni coinvolte nell’educazione e nella pratica dello sport a vari livelli.

Ultimo numero

Rivista

Visualizza

Annate

Sito

Visualizza