Il lato oscuro del digitale
Breviario per (soprav)vivere nell’era della rete
Andrea Granelli
FrancoAngeli, Milano 2013, pp. 200, € 21
La vicenda “Datagate” ha accelerato un atteggiamento già in atto di crescente sospetto nei confronti della
Rete e delle sue potenti tecnologie. Compaiono delle crepe in alcuni dei miti legati alle tecnologie digitali: la
pretesa di verità vacilla di fronte alle inesattezze di Wikipedia; la partecipazione democratica basata sul
click-tivism si rivela illusoria; i consumi energetici dei data centre contraddicono le aspettative ecologiche;
emergono i comportamenti scorretti dei nuovi capitani dell’impresa digitale.
A partire da queste crepe, Andrea Granelli, presidente e fondatore di una società di consulenza
specializzata nell’innovazione e nel change management, evidenzia tre nuovi comportamenti poco
appariscenti, che possono comportare ulteriori problemi: «impoverimento informatico, alienazione
informatica e pensiero unico del digitale» (p. 11). Infatti le false promesse del digitale, unite al suo cattivo
utilizzo, possono causare sprechi e danni notevoli per l’economia mondiale, proprio in un momento in cui la
crisi richiederebbe un flusso di innovazione. La sfiducia verso la sperimentazione del nuovo, con i suoi
rischi, sogni ed errori, comporta, invece, «una fase di conservazione, di sospettosità e di contabilizzazione
ragionieristica dell’innovazione che può essere deleteria» (p. 12).
Per questo l’A. vuole portare alla luce i lati oscuri del digitale: perché «questi aspetti problematici, uniti
agli stereotipi e alle banalizzazioni del fenomeno non creino timori e delusione diffusa», bloccando così «il
potenziale di cambiamento insito in queste straordinarie tecnologie» (p. 14).
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