Il gregge smarrito. Chiesa e società nell’anno della pandemia

EssereQui
Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2021, pp. 164, € 15
Scheda di: 
Fascicolo: ottobre 2022

Come spiega Giuseppe De Rita nell’introduzione, le pagine di questo libro hanno origine «nelle settimane e mesi del lungo doppio lockdown conseguente alla drammatica pandemia: noi fedeli cattolici ci siamo ritrovati una sera della primavera 2020 con le chiese chiuse, senza la possibilità di culto e preghiera quotidiana; senza un conforto sacramentale (nella messa o in un funerale); senza sostegno emotivo della comunità ecclesiale di appartenenza. In una solitudine quasi obbligata» (p. 5). In questa solitudine ed estraneazione dalla vita ecclesiale «abbiamo avuto, in modo evidente, e per noi fedeli drammatico, la sensazione che la Chiesa non c’era» (p. 6). Si soffriva quindi l’assenza, quasi l’irrilevanza della Chiesa come soggetto collettivo, come corpo sociale, come struttura organizzata. Da qui l’origine dell’associazione EssereQui, che ha pubblicato questo libro: un gruppo amicale che si è dato un assetto associativo con un impegno di ricerca al servizio delle varie realtà ecclesiali, in collaborazione con il Censis, per elaborare elementi di valutazione dello stato della Chiesa e della cultura cattolica nel nostro Paese.

I dati sono stati raccolti grazie ad un sondaggio effettuato su un campione rappresentativo di italiani, i cui risultati vengono presentati nel libro. A questo materiale si aggiungono le riflessioni, frutto di un dibattito interno e di alcune interviste a testimoni privilegiati, svolte tra il 2020 e 2021. Il testo vuole essere una specie di “esame di coscienza”, ma l’obiettivo finale è soprattutto quello di ragionare su quanto c’è da fare perché l’azione del popolo di Dio possa contribuire nel modo migliore alla crescita sociale e civile del Paese. L’anno della pandemia è stato un difficile banco di prova per la Chiesa italiana: alcune criticità che esistono da anni, come lo scollamento con la società reale, la distanza tra fedeli e pastori, l’irrilevanza nel pensiero socio-politico, sono emerse con decisione ed hanno rafforzato un senso di smarrimento che veniva da lontano. Occorreva uno stress test, un esame di coscienza, un discernimento per ripartire con maggiore rigore e consapevolezza. Occorre per la Chiesa tornare nel mondo, riscoprire il destino comune che lega Chiesa e società, nello spirito di aiutarsi tutti, di riscoprire e far riscoprire la reciprocità e l’interdipendenza, cercando di essere lucidi e generosi. È compito di tutti i cattolici attivarsi per un’emancipazione della coscienza fraterna, che dia coraggio ed un maggior senso di responsabilità nel dare e nel ricevere, nell’illuminarsi vicendevolmente.

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