Il divario di cittadinanza. Un viaggio nella nuova questione meridionale
Luca Bianchi, Antonio Fraschilla
Rubbettino, Soveria Mannelli 2020, pp. 180, € 14
Nel volume, Luca Bianchi, direttore della SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), e Antonio Fraschilla, giornalista siciliano, ci consegnano un vero e proprio diario del loro viaggio nel Mezzogiorno d’Italia, un racconto in cui dati e analisi si alternano alle storie dei cittadini, delle loro difficoltà, dei diritti negati, per vedere che cosa c’è davvero in questa parte del Paese, che è la più grande regione in ritardo di sviluppo d’Europa.
Descrivendo che cosa significa essere cittadino nel Mezzogiorno, il libro finisce in realtà con il raccontare l’Italia degli ultimi decenni: «un Paese che riduce la qualità dei servizi pubblici, che riduce la spesa nella formazione, che smette di investire, non solo è più ingiusto ma inevitabilmente si indebolisce nella sua capacità competitiva. In questo senso l’ampliamento del divario di cittadinanza diventa questione nazionale» (p. 6). Il nuovo divario Nord-Sud degli anni ’20 del nuovo secolo si traduce, ancor prima che nelle differenze segnalate dagli indicatori economici, nella disuguaglianza delle condizioni di vita e di opportunità, in particolare per le nuove generazioni. I dati mostrano, secondo gli AA., che le distanze a livello di indicatori sociali, a partire dall’istruzione e dalla sanità, tra Nord e Sud si stanno approfondendo per la prima volta nella nostra storia repubblicana. Questo fatto si traduce nella percezione dei cittadini meridionali di godere di una sorta di “cittadinanza limitata”, caratterizzata dalla mancata garanzia di livelli essenziali di prestazioni. Questa limitazione incide sulla tenuta sociale dell’area e rappresenta il primo vincolo all’espansione del tessuto produttivo e all’attrazione di nuovi investimenti. «È la dimensione sociale del divario che assume centralità riportando la questione meridionale alle sue origini, alla sua “scoperta” con le prime indagini parlamentari di fine Ottocento» (p. 10). Alla storica questione meridionale va restituita una missione per non rassegnarsi alla sfida di abbassare lo standard di diritti e opportunità per chi vive in alcune regioni del nostro Paese.
Il lungo peregrinare del viaggio narra che cosa rimane del sogno industriale degli anni cinquanta in città ora dimenticate come Gela. Racconta le storie dei primari campani che si vanno a curare al Nord convinti che solo lì possono avere maggiori speranze di guarigione; dei pendolari alle prese con treni lumaca; delle mamme calabresi e siciliane, che non studiano e non lavorano perché devono badare ai bambini in città dove non esistono asili nido e servizi per l’infanzia; dei giovani che hanno chiesto il reddito di cittadinanza perché non possono ambire ad altra forma di sostentamento; delle mafie che sfruttano la povertà e i bisogni per trarre manovalanza, incrementare il loro esercito, fare affari al Nord. La Costituzione detta dei principi di cittadinanza per l’istruzione, l’accesso alle cure sanitarie, l’assistenza sociale, le pari opportunità, la possibilità di fare impresa, ma oggi non trovano eguale applicazione nel Paese.
Il capitolo conclusivo è dedicato a delineare «La nuova questione meridionale. Il divario nei servizi e nelle opportunità». Il suo significato si ritrova in alcune affermazioni di Pasquale Saraceno, nella sua introduzione al Rapporto 1989 sull’economia del Mezzogiorno, quando osserva: «Se la storia recente ha profondamente cambiato i termini tecnici ed economici della questione meridionale, la sua essenza resta quella indicata dai grandi meridionalisti del passato: quella cioè di una grande questione etico-politica, che investe le stesse fondamenta morale della società nazionale e dello Stato unitario». A nostro avviso, a partire dalla mole di dati e analisi, si tratta di meglio tematizzare nella questione meridionale le nuove “questioni sociali”, legate alle disuguaglianze sociali e territoriali. Il richiamo alla “Cittadinanza limitata” per gli abitanti del Sud è una di queste categorie.
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