Il consumo critico
Una relazione solidale tra chi acquista e chi produce
Francesca Forno – Paolo R. Graziano
Il Mulino, Bologna 2016, pp. 130, € 11
Un arcipelago di pratiche di produzione e consumo innovative e alternative, basate su una relazione più diretta e solidale tra chi produce e chi consuma. Si tratta del consumo critico, «una modalità di acquisto di beni e servizi che tiene conto non solo del prezzo e della qualità percepita dei prodotti, bensì anche – in alcuni casi, soprattutto – del comportamento dei produttori e della sostenibilità ambientale e sociale della filiera produttiva» (pp. 8-9). Antenato del consumo critico può essere considerato il boicottaggio: il mancato acquisto di alcuni prodotti come strumento di lotta contro aziende che trattavano i propri dipendenti in modo ingiusto o, in altri casi, una forma di protesta civile e politica, già presente dalla fine del XVIII secolo. Ma vi sono anche scelte più intime e quotidiane di diminuzione volontaria dei propri consumi, come l’adozione di stili di vita più sobri e lenti, con l’obiettivo di ridurre la propria impronta ecologica. Oggi l’arcipelago del consumo critico comprende esperienze come i gruppi di acquisto solidale, le banche del tempo, i bilanci di giustizia.
Quale futuro attende le reti economiche alternative? «La possibilità di espansione di queste esperienze deriverà dalla capacità che le organizzazioni dell’economia eco-solidale dimostreranno nel saper continuare a costruire relazioni tra loro e con un numero sempre più ampio di soggetti, di carattere sia individuale che collettivo e sia pubblico che privato» (pp. 119-120).
Update RequiredTo play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your
Flash plugin.
© FCSF 