I quattro anni di un Papa "smart"

Chiara Tintori
Solo quattro anni? Sì, dal quel 13 marzo 2013 sono passati solo quattro anni. Eppure sembrano almeno il doppio, per tutte le novità che ha portato, ma soprattutto per il cambio di passo con cui papa Francesco – nonostante i suoi 80 anni –  ha scelto di camminare al nostro fianco. Come uno di noi, solo un po’ più smart di noi, almeno percorrendo due sentieri: quello verde e quello rosa.

Partiamo da quest’ultimo. Il 9 febbraio nella quotidiana Omelia a Santa Marta ha quasi composto un inno alle donne: «A me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre […] È la donna che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella. […] Tante volte quando noi parliamo delle donne, parliamo in modo funzionale: la donna è per fare questo, per fare, no! Prima è per un’altra cosa: la donna porta qualcosa che, senza di lei, il mondo non sarebbe così. E se sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».
  
Ancora, nella conferenza stampa durante il viaggio di ritorno dal Brasile (luglio 2013) Bergoglio aveva dichiarato con limpidezza e convinzione: «La Madonna, Maria, era più importante degli Apostoli, dei vescovi e dei diaconi e dei preti. La donna, nella Chiesa, è più importante dei vescovi e dei preti; come, è quello che dobbiamo cercare di esplicitare meglio, perché credo che manchi una esplicitazione teologica di questo». Grazie papa Francesco perché ci stai facendo fare passi da gigante nel ridare voce alle donne afone, a tutte quelle situazioni – anche nella Chiesa – in cui la donna ha bisogno di essere (ri)valorizzata nella sua interezza e dimensione reale!  

Un papa smart anche sul sentiero verde, perché con l’enciclica Laudato Sì ha tolto ogni alibi alle derive ideologiche, indicando l’ecologia integrale come nuovo paradigma sociale per il nostro tempo. Un paradigma di giustizia, alla base della “cura della nostra casa comune”, che possa chiamare a raccolta tutti gli uomini. 

Grazie papa Francesco perché non ci stai chiedendo di vivere l’ambientalismo come la cornice entro la quale compiere qualche gesto di attenzione verso l’ambiente! Il tuo è invece un richiamo forte e quotidiano a ricercare una conversione ecologica, ascoltando tanto il grido della terra quanto quello dei poveri.

13 marzo 2017
Ultimo numero

Rivista

Visualizza

Annate

Sito

Visualizza