Eurolobbisti

Matteo Lazzarini
Mursia, Milano 2011, pp. 163, € 10
Scheda di: 
Un viaggio dietro le quinte delle istituzioni europee, un manuale per capire chi sono e come funzionano le lobby che operano a Bruxelles, centro nevralgico dell’Unione Europea. L’A., esperto in Analisi interdisciplinare della costruzione europea, ammette che non è agevole suddividere in categorie o classificare le oltre 2000 lobby attive a Bruxelles. La stragrande maggioranza di esse è composta da «un ufficio di rappresentanza di un ente o di una singola impresa di 3 o 4 persone: il direttore, la segretaria, l’assistente a contratto e uno stagista. Esistono poi le associazioni trasversali di lobbisti, come la Seap (Society of European Affairs Professionals), che raccolgono diverse lobby allo scopo di essere più incisive davanti alle istituzioni europee. Tali associazioni si sono «dotate di codici – definiti “etici” o di “condotta” – che si richiamano ai principi della trasparenza, della riservatezza e dell’onestà» (p. 68). Infine, vi sono lobby strutturate come vere e proprie aziende, quali la Businesseurope, la lobby degli industriali europei, che conta uno staff di 45 persone, suddivise in gruppi di lavoro che presentano alle istituzioni europee centinaia di prese di posizione all’anno; oppure come la Green 10, che riunisce le dieci principali organizzazioni ambientaliste a livello europeo. Occorre sfatare il luogo comune «che vede le lobby come rappresentante di malaffare » (p. 107); essa è piuttosto in grado di incidere nel processo decisionale europeo, coltivando buone relazioni e suggerendo alternative praticabili con grande competenza.
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