A Roma e Palermo è già primavera, mentre sull’arco alpino metri di coltre bianca sono giunti inattesi, visto che solo l’inverno scorso pareva che la neve fosse finita. Dall’altra parte del mondo un’anomala ondata di caldo sta sfiancando Sydney, con temperature che hanno superato i 47°C (mai così dal 1939), mentre la costa orientale degli Stati Uniti, con New York e Boston in testa, ha conosciuto l’ennesima tempesta di neve seguita da freddo e gelo polare.
E dunque? Non basta trincerarsi dietro a «non ci son più le stagioni di una volta», qui siamo dinnanzi a un’evidenza: l’aumento di fenomeni meteorologici intensi, difficilmente governabili, collegati ai cambiamenti climatici.
Nel 2017 gli Stati Uniti, con tre uragani e un micidiale mix di incendi, grandinate, inondazioni, trombe d’aria e siccità hanno accumulato danni per più di 300 miliardi di dollari, superando il precedente record del 2005 (215 miliardi) (fonte:
National Oceanic and Atmospheric Administration). Sono solo gli ultimi dati, perché gli eventi climatici estremi continuano a produrre anche ingenti danni economici: basterà perché Trump&C. aprano finalmente gli occhi? Molto difficile.
Quello che è certo è che anche mediaticamente soffriamo di “estremismi” climatici, ovvero assistiamo a un'insistenza sull’argomento prima e durante le annuali Conferenze internazionali (COP e dintorni), ma fatichiamo ad assumere un atteggiamento narrativo pacato e ordinario. Che poi è l’unico che può fare la differenza in questa lotta; sì perché i cambiamenti climatici o li si combatte con azioni programmate, preventive e ordinarie oppure a poco giova.
Le prese di posizione di personalità importanti e le dichiarazioni aiutano, ma occorre l’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno, per il livello che compete, affinché tutto quello che può essere fatto oggi venga fatto. Senza rimandare a domani, che tanto del domani non v’è certezza (a maggior ragione in balia del clima).
Dimenticavo. Qualcuno potrebbe ricordare ai nostri politici, o aspiranti tali, che in campagna elettorale i cambiamenti climatici non sono argomento tabù? A me piacerebbe recarmi alle urne e responsabilmente votare chi ne sa qualcosa, chi ha in mente di applicare (e non solo di scrivere) un piano nazionale o regionale di adattamento ai mutamenti climatici.