Estate, tempo di lentezza

Chiara Tintori
La seconda edizione del Festival della Lentezza (Colorno, Parma, 17-19 giugno 2016) ha chiuso i battenti. Tre giorni di incontri e dibattiti, laboratori animati per bambini e famiglie, concerti, artisti di strada, mercatini e spazi espositivi. All’interno della Festa nazionale dell’Associazione Comuni Virtuosi, non sono mancati gli stimoli per la politica nazionale, visto che quest’anno l’accento è stato posto sulle donne.  «Perché alle donne è chiesto uno sforzo doppio, rispetto al già complesso rapporto con il nostro tempo. Costrette a rincorrerlo continuamente, pur essendo di animo lento, istintivamente. Nella cura materna. Nel sentire. Nello stare nello spazio in cui si muovono, ogni giorno» (come si legge nel sito). 

Rincuora sapere che oggi in Italia molti hanno dedicato musica, immagini e parole a capire come la lentezza e l’universo femminile possano andare un pochino più d’accordo. Non conosco donne lente, sono di altri tempi. Noi corriamo, sempre e comunque. Per arrivare puntuali o per essere in anticipo, per far quadrare i molteplici impegni (o avere l’illusione di farlo), per prendersi cura dei propri cari o solo per rincorrere gli altri. Cui prodest?

Pianeta smart lancia una proposta per questa estate: rallentare, ciascuna (e ciascuno) come e dove può. Andare piano, fermarsi, ascoltare, osservare, prendere fiato non tanto e non solo per ripartire con più slancio in autunno, ma per riacquistare intensità. Sì, perché la lentezza mi pare l’unico modo per godersi le relazioni, per andare fino in fondo a quello che si fa, per capire perché e per chi viviamo.

Oggi oltre mille Comuni in Italia sono amministrati da un sindaco donna (il 13% sul totale dei Comuni italiani: tra loro, da questa mattina, per la prima volta nella storia anche la capitale. La sfida della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro si fa sempre più attuale, ma senza un ritorno alla lentezza tutto sarà meno umano.
20/6/2016
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